Les Magnétiques: due fratelli, una radio e altro ancora

Les Magnetiques, film d’esordio di Vincent Maël Cardona, racconta gli anni Ottanta tra la Bretagna e Berlino

Les Magnetiques
Articolo
pop

Ci è piaciuto molto il film d’esordio di Vincent Maël Cardona, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs dell’ultimo Festival di Cannes e nel cartellone di Seeyousound International Music Film Festival di quest’anno: tra la Bretagna e Berlino, il toccante legame tra due fratelli dai caratteri molto diversi, tra cose dette – spesso male – e non dette, speranze e delusioni, un futuro ancora da costruire ma che forse è già in macerie, e poi la musica dell’inizio degli anni Ottanta che arriva, nello specifico, grazie a Radio Warsaw (il primo nome dei Joy Division), e allora, come dicevano proprio loro, i Joy Division, “Dance, dance, dance to the radio”.

Il 10 maggio 1981 François Mitterand vince le elezioni presidenziali francesi e il giorno successivo arriva la notizia della morte di Bob Marley. Gli anni della speranza cominciano male per un gruppo di ragazzi della provincia bretone, amanti della musica e animatori di una radio pirata, la già citata Radio Warsaw. Les Magnétiques è una dichiarazione d’amore di un ragazzo dalla bellezza candida, una sorta di Ian Curtis, a suo fratello maggiore, apparentemente fiducioso in sé stesso e un po’ spavaldo, e anche agli anni Ottanta, alla gioventù – con la sua foga e i suoi errori che a volte la fanno sentire come una malattia -, alla tenerezza, alla musica e alla tecnologia analogica (i nastri, le cassette, i titoli scritti con la biro, le copertine disegnate per fare colpo sulla ragazza o sul ragazzo oggetti del desiderio).

Les Magnetiques

Senza entrare troppo nel merito della storia, i fratelli Philippe (interpretato da uno straordinario Thimotée Robart) e Jérôme (Joseph Olivennes, figlio dell’attrice Kristin Scott Thomas) vivono in un piccolo paese della Bretagna e aiutano il padre meccanico, con cui abitano. Il precario equilibrio familiare è messo in crisi dall’arrivo di Marianne (Marie Colomb), ragazza madre che attrarrà le attenzioni di entrambi i fratelli, e dalla partenza verso Berlino – all’epoca ancora divisa in quattro settori – di Philippe per il servizio militare.

La bravura del regista è quella di raccontare una storia privata, fatta di rapporti umani e intimi, emozioni soffocate e non espresse, intrisa di malinconia per una realtà andata perduta, e farla diventare una storia generazionale.

E poi c’è la musica: ci sono i Joy Division di “Decades”, coi giovani uomini con un peso sulle loro spalle, ci sono i Gang of Four di “Damaged Goods”, che ci ricordano che il tuo bacio è così dolce e il tuo sudore così acido, e soprattutto ci sono gli Undertones di “Teenage Kicks” in uno dei momenti più romantici del film quando, negli studi radiofonici dell’esercito britannico a Berlino, in presenza di un DJ un po’ attempato che ricorda molto John Peel – e non è un segreto che il brano degli Undertones fosse il suo preferito in assoluto –, Philippe s’inventa una performance incredibile, una sorta di audio scultura, per inviare un messaggio in codice a Marianne all’ascolto in Francia.

«I wanna hold her, wanna hold her tight, get teenage kicks right through the night»

Cardona riesce nel compito di restituire l’atmosfera frenetica di quegli anni, l’attitudine DIY che si diffondeva nella musica, nell’editoria e nelle radio, un momento che ha rappresentato un cambiamento sismico.

A Seeyousound, a Torino, sarà possibile vedere questo film sabato 19 febbraio alle ore 20.00 nella sala 1 del cinema Massimo e martedì 22 febbraio alle ore 16 nella sala 3 dello stesso cinema.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

pop

Una riflessione sulla vita di Quincy Jones, scomparso a 91 anni

pop

Che cosa non perdere (e qualche sorpresa) a C2C 2024, che inizia il 31 ottobre

pop

Fra jazz e pop, un'intervista con la musicista di base a Londra