Accordo per una riduzione degli stipendi dei musicisti della New York Philharmonic
La riduzione inizialmente sarà del 20% e durerà, attenuandosi progressivamente, fino a settembre 2024
Come è noto, la New York Philharmonic Orchestra ha cancellato ogni attività a partire dallo scorso marzo e per tutta la stagione 2020/2021, come la quasi totalità delle orchestre e dei teatri opera statunitensi. In questo periodo ci si limiterà ad alcuni concerti di gruppi da camera in streaming e ad altre piccole attività, per dimostrare che l’orchestra è ancora viva e non aspetta altro che il momento di poter ripartire a pieno regime. È stato calcolato che fino allo scorso 31 agosto la pandemia ha causato all’orchestra newyorchese perdite operative di oltre 10 milioni di dollari e si prevede una perdita di altri 21 milioni di entrate per la mancata vendita dei biglietti durante la stagione 2021/2022, senza contare la temuta riduzione dei contributi degli sponsor, che sono una parte fondamentale delle entrate di tutte le istituzioni culturali americane.
In conseguenza di questa situazione, i musicisti dell’orchestra hanno accettato un accordo che prevede una riduzione dei loro stipendi fino al settembre 2024. In pratica fino al 31 agosto 2023 lo stipendio minimo è stato portato al 75% di quello attuale, cioè 2.214 dollari a settimana, comunque una cifra da far invidia ai professori d’orchestra italiani (è bene sottolineare che si parla di stipendi minimi, perché il primo violino di spalla guadagna, o guadagnava, ben 687.955 dollari all’anno. Il compenso aumenterà all'80% dello stipendio base nei primi sei mesi della stagione 2023/2024, arrivando a 2.362 dollari settimanali, e al 90% per i sei mesi successivi, cioè 2.657 dollari. L’accordo si estende anche ai diritti per la diffusione tramite i mass media.
In totale l'orchestra ha rinunciato a più di 20 milioni di dollari di stipendio nel periodo di validità di quest’accordo. È andata peggio personale amministrativo, di cui il 40% ha perso il lavoro, mentre i rimanenti hanno avuto riduzioni di stipendio fino al 30%.
Deborah Borda, presidente della New York Philharmonic, ha detto: “il Covid-19 ha rimodellato l’intera ecologia della società e le arti performative non fanno eccezione. Il nuovo accordo con l’orchestra è un passo fondamentale per il raggiungimento per la costruzione di un percorso sostenibile e per preservare un futuro radioso alla nostra amata istituzione. La partecipazione e la dedizione dei musicisti dell’orchestra nel contribuire in modo creativo e pragmatico a dare forma a questo accordo è qualcosa che non dimenticherò mai. Hanno la mia ammirazione e il mio più profondo ringraziamento”.
È bene ricordare che il musicisti del Teatro Metropolitan di New York non ricevono lo stipendio da nove mesi.
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