Richard Brunel a Lione
L’attuale direttore della Comédie de Valence dal 2021 prenderà il posto di Serge Dorny in partenza per Monaco di Baviera
Continua il valzer delle poltrone dei teatri lirici francesi. La nomina più recente è quella di Richard Brunel all’Opéra national de Lyon dal settembre del 2021, quando l’attuale direttore generale, il belga Serge Dorny, dopo 18 anni lascerà il posto per andare a dirigere l’Opera di Stato Bavarese di Monaco. La candidatura di Brunel si è imposta su quelle di candidati temibili come quelle di Christophe Ghristi, attuale direttore del Capitole di Tolosa, Bruno Messina, direttore del Festival Berlioz e del Festival Messiaen au Pays de la Meije, e della drammaturga finlandese Laura Akerlund.
Il quarantasettenne Richard Brunel è dal 2010 direttore del Centre dramatique national di Valence, che ha trasformato in un centro molto attivo di creazioni teatrali e una fucina di giovani talenti della scena teatrale. Formatosi come attore di formazione alla Comédie de Saint-Étienne, Brunel si dedica alla regia dopo gli studi al Conservatoire national supérieur d’art dramatique di Parigi e con personalità del calibro di Patrice Chéreau, Peter Stein e Robert Wilson. Attivo soprattutto nel teatro di prosa, Brunei fa il suo esordio nella lirica nel 2006 proprio all’Opéra de Lyon con Der Jasager di Kurt Weill seguito da Nella colonia penale di Philip Glass ancora a Lione nel 2009. In seguito ha diretto produzioni liriche anche al Festival di Aix-en-Provence, l’Opéra Comique a Parigi, il Théatre de la Monnaie a Bruxelles e lo Stadttheater di Klagenfurt.
Brunel eredita un teatro dall’alto profilo internazionale che è stato oggetto di una profonda mutazione sociologica nei lunghi anni di gestione del belga Dorny. Da una percentuale di abbonati intorno all’80% nel 2003, primo anno della direzione Dorny, il teatro oggi conta su un 20% di abbonati ma vanta oltre il 90% di occupazione dei posti disponibili a stagione e un drastico ringiovanimento dell’età degli spettatori (il 42% dei visitatori ha meno di 45 anni e il 25% meno di 26 anni). E i primi segnali fanno ritenere che anche il futuro direttore generale “rivolgerà una grande attenzione al pubblico giovane, alla diversità e all’accessibilità di tutte le fasce di pubblico all’Opéra de Lyon in un dialogo permanente con la città”, secondo quanto recita un comunicato diffuso appena dopo la nomina. Dal canto suo, Brunel esprime già la volontà di “esplorare nuovi processi creativi che permetteranno a compositori, direttori d’orchestra, registi e coreografi della nuova generazione di lavorare a Lione accanto ai grandi nomi di oggi.”
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