Ariane e le tenebre

Riuscitissimo allestimento di "Ariane e Barbe-Bleue" di Dukas a Strasburgo

Recensione
classica
Opéra national du Rhin (Strasbourg)
26 Aprile 2015
Con l’ “Ariane” di Dukas vista a Strasburgo, Olivier Py trova una materia ideale per dare corpo alle sue ossessioni e ai suoi incubi ricorrenti. Con la consueta complicità dello scenografo e costumista Pierre-André Weitz, costruisce uno spettacolo di forte spessore drammatico e di infallibile impatto figurativo. Insiste molto sulla dualità la sua chiave interpretativa, tradotta nella scena divisa in due: un “basso” fatto di pietre slabbrate immerse nelle tenebre come le donne prigioniere del maschio Barbablù (raffigurato come il minotauro, spesso sinonimo di virilità per Py) e un “alto” luminoso, con ambienti mobilissimi evocanti un giardino dei supplizi forse immaginato o magari desiderato. Ariane è luce che non illumina e non redime, neppure quando il minotauro è ferito a morte e vulnerabile nella sua completa nudità. Respinta la libertà offerta da Ariane, le donne si sottomettono adoranti al feticcio: la maschera taurina svuotata. Di gran livello anche l’esecuzione musicale, guidata da un ispirato Daniele Callegari che esalta le sontuosità sonore della partitura di Dukas ben sostenuto da un’Orchestra sinfonica di Mulhouse in grande forma. Più contrastato l’esito vocale, specie per la protagonista, cui Dukas affida il grosso dello sforzo: Jeanne-Michèle Charbonnet ha certamente il physique du rôle, ma l’usura del mezzo vocale pesa, soprattutto nella zona acuta afflitta da un’intonazione più che incerta. Più convincenti le prove di Sylvie Brunet, tormentata nutrice, e del quartetto delle mogli di Barbablù di giovanile freschezza. Molto incisivi gli interventi del coro dell’Opéra national du Rhin sistemato nei palchi di proscenio. Di grande spessore anche gli interventi dei danzatori, fondamentali per dare un corpo al disegno drammaturgico di Py. Grande successo.

Note: Nuova produzione dell’Opéra national du Rhin di Strasburgo. Date rappresentazioni all’Opéra di Strasburgo: 26, 28 , 30 aprile, 4, 6. A La Filature di Mulhouse: 15 e 17 maggio.

Interpreti: Marc Barrard (Barbe-Bleue), Jeanne-Michèle Charbonnet (Ariane), Sylvie Brunet-Grupposo (La Nourrice), Aline Martin (Sélysette), Rocío Pérez (Ygraine), Gaëlle Alix (Mélisande), Lamia Beuque (Bellangère), Jaroslaw Kitala (Un vieux paysan), Peter Kirk (Deuxième paysan), David Oller (Troisième paysan), Julie Amesz, Charlotte Dambach, Clément Debras, Anne-Hélène Kotoujansky, Axelle Lagier, Sylvain Lecomte, Ivanka Moizan, Armando Neves Dos Santos (danzatori)

Regia: Olivier Py

Scene: Pierre-André Weitz

Costumi: Pierre-André Weitz

Orchestra: Orchestre symphonique de Mulhouse

Direttore: Daniele Callegari

Coro: Chœurs de l'Opéra national du Rhin

Maestro Coro: Sandrine Abello

Luci: Bertrand Killy

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