L'incanto del "Flauto"

Lo spettacolo mozartiano di Simon McBurney trionfa a Aix-en-Provence

Recensione
classica
Festival Aix-en-Provence
Wolfgang Amadeus Mozart
14 Luglio 2014
Anche quest’anno il Festival di Aix fa il colpaccio al Grand-Théâtre de Provence con “Die Zauberflöte” firmata da Simon McBurney, già vista ad Amsterdam e Londra. Le novità sono tutte musicali a partire dalla formidabile Freiburger Barockorchester, in una formazione estesa rispetto all’“Ariodante” all’Archevêché. Elemento chiave del disegno registico non è tanto il “cosa” ma il “come” raccontare una favola, che non cessa di incantare piccoli e grandi. Sgombrato il campo da simbologie astruse e ideologie, nella scatola nera della scena, per ricreare l’incanto bastano una pedana volante, delle lame di luce dal taglio nettissimo, dei disegni col gesso realizzati a vista e proiettati su un sipario di tulle e un fondale translucido e dei rumori creati pure a vista in una cabina sul proscenio. In uno spettacolo che ha la levità di un gioco infantile, c’è soprattutto la voglia di sparigliare i ruoli e di rompere le tradizionali barriere anche con l’orchestra che sta al gioco: la flautista offre il suo strumento e la sua arte a Tamino per domare bestie feroci e superare le prove, e un orchestrale risponde a Papageno che chiede aiuto con i campanelli. Se nella produzione il collettivo ha la sua forza, più che le doti dei singoli contano la grande omogeneità dell’ensemble vocale, in cui comunque si fanno apprezzare la freschezza della coppia principesca di Stanislas de Barbeyrac e Mari Eriksmoen, l’estro di Josef Wagner, l’austera presenza di Christoph Fischesser, l’autorevolezza di Olga Pudova come decrepita regina della notte sulla su sedia a rotelle e i tre straordinari geni. Un plauso va anche agli smaglianti coristi dell’English Voices. Dal podio, il giovane Pablo Heras Casado aggiunge leggerezza e fluidità alla musica. E alla fine pubblico in piedi e trionfo per tutti.

Note: Coproduzione del Festival d’Aix-en-Provence, De Nederlandse Opera e English National Opera. Date rappresentazioni: 2, 4, 6, 9, 11, 14, 17, 19, 20 e 23 luglio 2014.

Interpreti: Stanislas de Barbeyrac (Tamino), Mari Eriksmoen (Pamina), Olga Pudova (Die Königin der Nacht), Josef Wagner (Papageno), Regula Mühlemann (Papagena), Christof Fischesser (Sarastro), Andreas Conrad (Monostatos), Ana-Maria Labin (Erste Dame), Silvia de La Muela (Zweite Dame), Claudia Huckle (Dritte Dame), Maarten Koningsberger (Der Sprecher), Krzysztof Baczyk (Erster Priester / Zweiter Geharnischter), Elmar Gilbertsson (Zweiter Priester / Erster Geharnischter), Knabenchor der Chorakademie Dortmund (Drei Knaben), Robin Beer, Robin Guiver, Ruth Sullivan, Katerina Damvoglu, Lisa Kerr, Clémentine Allain, Lidewij Mahler, Mehdi Belhaouane, Alexander de Vree, Jorge Arbert, Jean-François Martin, Céleste Bruandet, Charlotte Smither, Rascia Darwish (attori)

Regia: Simon McBurney

Scene: Michael Levine

Costumi: Nicky Gillibrand

Orchestra: Freiburger Barockorchester

Direttore: Pablo Heras-Casado

Coro: English Voices

Maestro Coro: Tim Brown e Richard Wilberforce

Luci: Jean Kalman (video: Finn Ross)

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento