Cenerentola in casa Elvis

Ferrara: felice debutto registico per Lorenzo Regazzo

Recensione
classica
Teatro Comunale di Ferrara
Gioachino Rossini
09 Febbraio 2014
Negli ultimi 50 anni molti cantanti si sono provati saltuariamente nella regia d’opera, dalla Callas in giù. L’ultimo in ordine di tempo è Lorenzo Regazzo, basso mozartiano e rossiniano di prim’ordine, sceso in campo a Treviso e Ferrara per dirigere una "Cenerentola" di tutto rispetto: se il più delle volte il cantante improvvisatosi regista non va oltre un semplice arredamento e coordinamento del palcoscenico, Regazzo è invece pieno di idee intelligenti e mai banali, avanza soluzioni inedite e propone una lettura che, sebbene anticonvenzionale, cresce sempre sulle strutture musicali e non contro di esse, come la gran parte dei registi d’avanguardia oggi osa impunemente. E mette in gioco pure sé stesso, inventandosi la parte di un cameriere impiccione che s’intrufola silenzioso fra i personaggi canonici. Registrare che l’ambientazione è in casa di un Don Magnifico che ha allevato le figlie a suon di Elvis Presley dice tutto e niente: piuttosto va notata la cura che Regazzo ha posto nel ricreare all’interno di tale “contenitore” personaggi coerenti, spigliati nella gestualità, quasi mai eccessivi nelle tante gag. Ad aiutarlo un manipolo di interpreti più o meno giovani, che a qualche incertezza vocale ha magari supplito con la simpatia del personaggio: Clemente Baliotti, Fabrizio Beggi, Elisa Barbero e Caterina Di Tonno, tutti apprezzabilissimi nei loro atipici personaggi; e poi l’ormai veterano Umberto Chiummo, un giovanilistico Don Magnifico, il tenore cinese Lu Yuan, che si conferma una volta di più in possesso di potenzialità splendide ma non appieno realizzate, e su tutti Chiara Amarù come Cenerentola, mezzosoprano in continua ascesa artistica, capace di proporre uno dei «Non più mesta accanto al fuoco» più emozionanti che sia oggi dato di sentire sulle scene. Successo vivissimo per tutti.

Note: Foto © Piccinni, Treviso. Coproduzione Teatri e Umanesimo Latino S.p.A., Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.

Interpreti: Chiara Amarù (Angelina), Caterina Di Tonno (Clorinda), Elisa Barbero (Tisbe), Lu Yuan (Don Ramiro), Clemente Daliotti (Dandini), Umberto Chiummo (Don Magnifico), Fabrizio Beggi (Alidoro), Lorenzo Regazzo (Un maggiordomo).

Regia: Lorenzo Regazzo

Scene: Guia Buzzi

Costumi: Guia Buzzi

Orchestra: Orchestra Città di Ferrara

Direttore: Sergio Alapont

Coro: Voxonus Choir

Maestro Coro: Alessandro Troffolo

Luci: Roberto Gritti

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

L'opera corale al Valli di Reggio Emilia

classica

Napoli: l’Ensemble Mare Nostrum sotto la direzione di Andrea De Carlo e con il soprano Silvia Frigato 

classica

Ad Amsterdam Romeo Castellucci mette in scena “Le lacrime di Eros” su un’antologia di musiche del tardo rinascimento scelte da Raphaël Pichon per l’ensemble Pygmalion