Otello si fa nero
A Bucarest, Vera Nemirova ha letto l'opera di Verdi in una chiave narrativa e realistica
Recensione
classica
Il festival Enescu di Bucarest ha celebrato l'anno verdiano con un "Otello" firmato da Vera Nemirova, che lo aveva già messo in scena a Dresda nel 2006. Una regia molto discussa all'epoca, che trasformava l'isola di Cipro in una specie di villaggio vacanze. Molti elementi restavano identici nello spettacolo di Bucarest: i protagonisti maschili vestivano divise da ufficiali di marina; Otello non era un moro ma si colorava la faccia di nero e indossava abiti laceri nel momento in cui andava fuori di senno, Jago appariva come un boss malavitoso, pronto a insufflare i suoi veleni seduto a un tavolino da bar. Ma non c'era più niente di provocatorio. Anche le scene di Viorica Petrovici evocavano Cipro in una chiave moderna, con un declivio roccioso, un'impalcatura metallica come torre di vedetta, un grande albero stilizzato e rinsecchito, soldatesche dotate di elmetti e mitragliatrici. Solo qua e là qualche elemento simbolico (anche un po' inutile): il canotto, nero e funereo, che alla fine del primo atto diventava l'alcova dei due sposi, i libretti rossi branditi dal coro che cantava «Vittoria», gli aeroplanini di carta lanciati dai bambini, i fazzoletti bianchi che piovevano sulla scena, materializzando l'ossessione di Otello. Attenta la concertazione della canadese Keri-Lynn Wilson, che ha già diretto quest'anno Otello a Bari. Il rumeno Marius Vlad Budoiu, che sostituiva all'ultimo momento l'indisposto Peter Seiffert, era purtroppo un Otello dalla voce fibrosa e senza squillo.Stefan Ignat si dimostrava uno Jago esperto e disinvolto sul palcoscenico, ma dall'emissione malcerta. Ottimi invece la Desdemona di Iulia Isaev, per il timbro caldo e l'elegante fraseggio, e il Cassio del giovane, promettente Ionut; Hotea, con una voce sempre a fuoco, rotonda e molto espressiva.
Interpreti: Otello – Marius Vlad Budoiu Desdemona – Iulia Isaev Iago – Stefan Ignat Emilia – Andreea Iftimescu Cassio – Ionut Hotea Roderigo – Valentin Racoveanu Ludovico – Marius Boloş Montano – Mihnea Lamatic Un araldo – Dan Indricău
Regia: Vera Nemirova
Scene: Viorica Petrovici
Orchestra: Orchestra dell'Opera Nazionale di Bucarest
Direttore: Keri-Lynn Wilson
Coro: Coro dell'Opera Nazionale di Bucarest
Maestro Coro: Stelian Olariu
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln