Gil in-canta la pioggia
Fra le cime dolomitiche, le pagine dal diario bahiano e cosmopolita di Gilberto Gil
Recensione
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Complimenti a Suoni delle Dolomiti per aver indovinato alle 13.00 novanta minuti “asciutti” in una giornata dominata dagli scrosci di pioggia. All’orario e all’affascinante cornice di Villa Welsperg, nella Val Canali, hanno risposto centinaia di persone e un nutrito gruppo di fan del quintetto di Gilberto Gil, a proprio agio sotto tre gazebo al centro di un prato che ha per orizzonti alcune delle più belle cime dolomitiche, comprese le Pale di San Martino. Uno scenario che ha messo tutti di buon umore e ha suggerito a Gil di ripartire soprattutto dalla scaletta di [i]BandaDois[/i], la serie di concerti e il cd registrato a fine 2009 che lo ha visto accompagnato alla chitarra dal figlio Bem; brani storici come “Saudade da Bahia”, di Dorival Caymmi, il samba “Chiclete com banana”, la recente "La renaissance africaine", il pantheon africano di “Babá Alapalá”, il brano con cui Gil comincia a coinvolgere il pubblico in botta e risposta vocali. Altrettanto importante il dialogo con il violoncello di Morelenbaum, anima elettrica: rock, quando necessario, o lirica, come in “Lamento sertanejo”, di Gil e Dominguinhos. Il concerto è stata soprattutto un’occasione per ripercorrere alcune tappe e incontri significativi del compositore e cantante bahiano, da “Futurivel” (uno dei quattro brani composti in carcere nel 1968), a “Panis e circenses” scritta insieme a Caetano Veloso, a “Up from the Sky”, dal repertorio di Hendrix già inciso quarant’anni fa, agli omaggi a Jobim (“Outra vez”) e Luiz Gonzaga (“Juazeiro”): ad ogni cambio di ritmo e atmosfera risponde impeccabilmente l’ampio set di percussioni di Gustavo di Dalva, motore di “Expresso 2222”. Ma di fronte al ritorno della pioggia battente non rimane che chiudere le danze con un’estemporanea versione di “Chove chuva” di Jorge Ben.
Interpreti: String Concert and the Rhythm Machines Gilberto Gil: chitarra acustica e voce; Bem Gil: chitarra acustica ed elettrica; Jaques Morelenbaum: violoncello elettrico; Nicolas Krassik: violino; Gustavo di Dalva: percussioni
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