Divertimento con Boulez
Gardella, Savron e Boulez con il Divertimento Ensemble diretto da Andrea Pestalozza
Recensione
classica
La prima impressione è che tra il pubblico dell’auditorium del Sole 24 ore ci sia ben più di metà sotto i quarant’anni. E già questa è una notizia: o meglio, chi conosce da vicino e frequenta le stagioni più attente di nuova musica, sa benissimo che i giovani vanno eccome ai concerti; ma forse giova ripeterlo, visto che dalla stessa sede del Sole una settimana fa è stato detto al summit “Arte e Cultura” che la musica classica sta morendo perché i giovani non la seguono. La verità è che quando le proposte sono intelligenti e le politiche di accesso sono umane, i ragazzi hanno generalmente voglia di confrontarsi con l’ignoto: se, invece, il costo dei biglietti è pari a circa metà dello stipendio medio di un trentenne (ogni riferimento al Ring scaligero del 2013 è puramente voluto), allora sì che le teste del pubblico incanutiscono.
Tornando al concerto, il Divertimento Ensemble con la sua stagione Rondò ha invitato il direttore Andrea Pestalozza a presentare, con esempi musicali ‘live’, uno dei capisaldi della storia della musica del secondo Novecento, ossia Dérive 2 di Pierre Boulez: operazione vincente, che permette al pubblico di seguire poi l’esecuzione con maggiore cognizione di causa. D’altro canto, i 45 minuti di Boulez possono facilmente tramutarsi in un tempo infinito se non si hanno le coordinate adatte a seguire il percorso: la scrittura è irta di difficoltà, scarti ritmici, improvvisi squarci lirici che il Divertimento risolve con grande abilità tecnica e una discreta dose di ‘umanità’ che in Boulez è sembrata davvero innovativa.
Altrettanto riusciti i brani di Federico Gardella, compositore in residence, Im Freien zu spielen (giocato sul rapporto fra suoni multipli del clarinetto e i gesti sonori di violino, violoncello e pianoforte) e Me as you di Dario Savron, un piccolo incontro sonoro per marimba e pianoforte.
Orchestra: Divertimento Ensemble
Direttore: Andrea Pestalozza
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln