Suoni liquidi, parole
E' cominciata la 50a edizione della Biennale Musica di Venezia: ad aprire il programma tre strani "spettacoli" che propongono un discorso estetico sulla ricezione del suono, in linea con il tema teorico proposto dal direttore del festival Giorgio Battistelli: "Va pensiero". Ecco gli strani suoni di Brian Eno, Michel Redolfi e Robert Ashley
Recensione
classica
La 50a edizione del festival internazionale di musica contemporanea della Biennale di Venezia, diretto per il terzo anno consecutivo da Giorgio Battistelli, si è aperta con una raffica di discorsi sul suono. "Va pensiero" si intitola questa edizione, ed effettivamente Brian Eno, Michel Redolfi e Robert Ashley, gente anagraficamente diversa, di provenienze anche teoriche diverse, han fatto discorsi sul fare e sull'ascoltare musica. Il vispissimo Eno ha messo davanti il suo essere pittore, e nell'installazione "Painting like music" ha orgogliosamente presentato l'incessante autoriprodursi di immagini e suoni generato dal suo software che produce "generative music" che crea ininterrottamente immagini declinate con i suoni. Robert Ashley, uno dei grandi vecchi dell'avanguardia americana, in "Celestial Excursions" si è seduto con 4 straordinari vocalists/speakers a fare il suo "oratorio" fatto d'ininterrotto parlare di vecchietti emarginati: a volte è possibile abbandonarsi all'ascolto in programmabile dolcezza, in un deliquio che trasforma la nevrosi di quel non poter star zitti in un rito "compassionevole". Infine, ecco la critica in mutande: tutti nella bellissima piscina comunale di Sant'Alvise ad ascoltare, in vasca, le campane martellate da Alex Grillo e Michel Redolfi in muta subacquea: i suoni si propagano, in acqua, a velocità enormemente più veloce che nell'aria... riecheggiano nel nostro corpo più attraverso le cavità ossee che attraverso le orecchie allagate: c'è chi dorme nel liquido amniotico come nel pancione di mamma quei nove mesi, chi c'ha le angosce di morte perché si sente annegare e quei suoni gli ricordano più il post mortem che il pre-natale... in ogni caso, "La città liquida", qui a Venezia, è perfetta.
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