Capro canta

Il concerto elettronico di Scott Gibbons con la Societas Raffaello Sanzio al Festival della Colline di Torino

Recensione
classica
Teatro Astra Torino
28 Giugno 2006
La musica elettronica ci sta bene con i video clip dal montaggio schizzato. Ovvio. C'è l'elettronica da ballare e sballare, come quella di Aphex Twin e del suo socio video Chris Cunningham, e c'è l'elettronica invece su cui si può tentare di cantare, come quella che Scott Gibbons esegue dal vivo nello spettacolo "teatrale" della Societas Raffaello Sanzio "The Cryonic Chants". Si tratta, citiamo alla lettera, di "canti e poemi oggettivi, tratti da un impassibile animale": Gibbons e Chiara Guidi, voce leader di un quartetto mica male per essere attrici (con Claudia Castellucci, Monica Demuru e la più cantrice Teodora Castellucci), una prima volta hanno presentato questo pezzo del progettone della Societas "Tragedia Endogonidia" a Romaeuropa nel 2004. Al Festival della Colline, nello spazio ideale dell'ex cinemaccio Astra, abbiamo ascoltato la massiccia densa violenta partitura elettronica di Gibbons vedendo il video inquietante e anche un pochetto schifoso in cui invece dei mostricciattoli di Cunningham ci concentravamo su un solo capro allucinato da aggressive riprese video (ancora un po' e si chiamava la Protezione Animali...). Già, il canto del capro (espiatorio), il "tragos" da cui appunto la tragedia. Gli han messo sotto gli zoccoli e le possenti palle e retratto pisello peloso (che orinava, bleah!) sparse lettere, e con un misto di pitagorico-cabbalistico-perversa alea hanno creato un suggestivo testo selezionato dall'I-Ching bestiale del caprino muso. E le madame nerovestite da dramma pirandelliano cantavano quelle sillabe combinate alla c... di capro. Tra corna e zoccoli e bestia, e linguaggio au contraire, la cosa mandava in Bestia (nel senso satanico e nervoso). Ma, veramente strano, alla fine era un concerto molto interessante.

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