Butterfly versione entomologo
Madama Butterfly al Gran Teatro all'aperto di Torre del Lago a cento anni dalla prima a Brescia con Placido Domingo sul podio
Recensione
classica
"Madama Butterfly" in versione entomologo al Gran Teatro all'aperto di Torre del Lago per festeggiare i 100 anni giusti dalla rinascita di Cio Cio San a Brescia (28 maggio 1904) dopo il fiasco scaligero. Il mondo di Butterfly (farfalla) è un mondo di insetti buoni e cattvi: i personaggi disegnati da Guillermo Mariotto per la Maison Gattinoni, la regia è di Stefano Monti, sono un nero scorpione tra il metallaro e il Brando del "Selvaggio" per Pinkerton, un grillo parlante con frack, cilindro con le antenne e occhiali da sole per Sharpless, un bruco bianco e rosso per le amiche di Cio Cio San, una coccinella rossa e nera per il bambino di Butterfly. Lei è in bianco, agnello sacrificale già pronta a essere trafitta dal crudele scorpione, su un palcoscenico bianco e scheletrico disegnato da Arnaldo Pomodoro e che sullo sfondo lascia intravedere il Lago di Massaciuccoli. L'effetto è visivamente curioso, ma la sfilata entomologica crea una sorta di filtro tra gli spettatori e la vicenda, con un effetto straniante che cancella totalmente l'incontro/scontro Usa- Giappone così presente nell'opera pucciniana. A dirigere l'Orchestra Città Lirica c'è Placido Domingo che "Butterfly" ha inciso e cantato (da ragazzo ha interpretato anche Goro!) e che ha recentemente diretto al Metropolitan. Nell'infelice acustica del Teatro all'aperto (tanta umidità e tanto freddo per orchestrali, cantanti e pubblico) si mette al servizio di Puccini e dei cantanti, qualche tempo un po' lento, ma una costante attenzione per i particolari, ad esempio la toccante scena della lettera diretta senza bacchetta. Protagonista la collaudata coppia Daniela Dessì, Fabio Armiliato, una menzione particolare va alla Suzuki di Rossana Rinaldi, tutti applauditissimi da un folto pubblico. I festeggiamenti pucciniani sono proseguiti sabato con un Gala di canto, "Le donne di Giacomo Puccini" ,dove Domingo interpreta Puccini. Seduto nel suo studio, come il Pirandello di "Colloqui coi personaggi", Puccini incontra le sue eroine, racconta, cita lettere e giudizi presentando 20 arie dalle sue 12 opere: essenziali i testi di Piero Rattalino, sotto l'efficace regia di Ivan Stefanutti sono sfilati sette soprani (Cifrone, Nizza, Matos, Borsi, Masiero, Taigi, Valayre, sul podio Alberto Veronesi) che , indossando il costume secondo i bozzetti delle prime rappresentazioni, hanno dato vita alle eroine pucciniane. E quando la Valayre canta "Fanciulla del West" Domingo sorprende lei e il direttore intonando due frasi di Dick Johnson e scatenando l'entusiasmo del pubblico. Puccini/Domingo esce di scena insieme a Liù sulle ultime note composte per "Turandot", poi, un bis, il coro a bocca chiusa dalla centenaria "Butterfly".
Interpreti: Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Juan Pons, Rossana Rinaldi, Maria Cioppi, Luca Casalin, Marco Camastra, Riccardo Zanellato
Regia: Stefano Monti
Scene: Arnaldo Pomodoro
Costumi: Guillermo Mariotto per Maison Gattinoni
Orchestra: Orchestra CittàLirica
Direttore: Placido Domingo
Coro: Coro CittàLirica
Maestro Coro: Stefano Visconti
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