Il gioco di Estèr
Recensione
classica
La domanda della Bambina, alla fine dello spettacolo, arriva come una stilettata:"Dimmi: gli ebrei da allora furon sempre felici, scomparvero i nemici?" . Non otterrà risposta, però ha imparato una storia bella: quella della forte Estèr che sconfigge Amàn e della nascita della festa di Purim. L'oggi e il passato si incontrano ne "Il gioco delle sorti" l'opera da camera per soprano, attori e cinque strumenti, di Gilberto Bosco su libretto di Sandra Reberschak, che ha debuttato ieri sera in prima assoluta al Piccolo Regio Puccini di Torino nell'ambito della stagione Piccolo Regio Laboratorio. Una Donna racconta a una Bambina la storia di Estèr, la moglie del re Assuero: è lei, un soprano (Francesca Francalanci) la protagonista dell'opera che alterna parti recitate, melologhi e arie. Proprio a Estèr Bosco regala tre belle arie dall'intensa vocalità, a volte orientaleggiante, a volte più lirica, tre arie che ben definiscono psicologicamente forza e fragilità di una donna che non si arrende. In un clima sonoro dove il flauto e l'arpa disegnano un oriente da favola, dove le percussioni assumono un potente ruolo drammaturgico, l'opera ricrea felicemente un mondo sospeso tra passato e futuro. Su un palcoscenico in parte inclinato che accoglie dietro di sé i bravi strumentisti del Fiarì Ensemble ben diretti da Marilena Solavagione, la regista Sonia Arienta ha giustamente scelto di sottolinerare con un video che proietta immagini di diverse bambole Barbie il racconto del concorso di bellezza con il quale il re scelse la sua sposa, ma un'opera come questa, destinata per alcune repliche ai bambini delle scuole, avrebbe avuto bisogno di un maggiore chiarezza espositiva: troppe le incursioni degli attori in platea, troppi i simboli e i gesti difficili da decifrare. Teatro esaurito e vivo successo.
Interpreti: Francesca Francalanci soprano; Alessandra Amosso, Angelo Tronca, Orlando Manfredi, Sax Nicosia, Carlo Fioretta, Federica Gili attori e mimi; Vanessa Carlassara ballerina
Regia: Sonia Arienta
Scene: Sonia Arienta
Costumi: Sonia Arienta
Orchestra: Fiarì Ensemble
Direttore: Marilena Solavagione
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln