Così fa cinema
Recensione
classica
Del "Così fan tutte" del Regio si è molto letto. Prima. Paginoni così, su "Repubblica", "Stampa", "Corriere della Sera". Ettore Scola non aveva mai fatto una regia d'opera. Il direttore artistico del teatro torinese, Marco Tutino, dovrebbe avere nel prossimo biennio Monicelli per le "Nozze" e Salvatores per "Don Giovanni", forse. Intanto, ecco Scola. Non si vedeva uno spettacolo tanto innocuo e tradizionale da prima che nascessero Mejerchold e Appia. Corrado Rovaris, sul podio, già facendo aprire il sipario su un fastidioso e casinoso porto napoletano dopo poche battute dell'Ouverture, ha preso a correre, a farsi da parte, come se la cosa prioritaria (in questo capolavoro di simmetrie sofferenti ed erotiche, di inserti ambigui e sublimi di tragedia lirica dentro un tessuto di commedia buffa) fosse far scorrere liscia la narrazione. Il cinema ha portato questo primato del volvere sull'incanto del canto. E la recitazione accurata delle tre simmetriche oneste coppie di cantanti, da Fiordiligi e Dorabella (Ciofi e Polverelli) a Guglielmo e Ferrando (Ulivieri e Ovenden) e Don Alfonso e Despina (Chiummo e Donadini) l'hanno vista solo loro sei, la vedrà solo il pubblico potenziale di una immaginaria regia cinematografica o tivù con steadycam su e giù sul palco, tanto tutti erano sprofondati in fondo alle belle scene di Luciano Ricceri nei bei costumi di Odette Nicoletti.
Interpreti: Patrizia Ciofi, Laura Polverelli, Nicola Ulivieri, Jeremy Ovenden, Giovanna Donadini, Umberto Chiummo
Regia: Ettore Scola
Scene: Luciano Ricceri
Costumi: Odette Nicoletti
Orchestra: Orchestra del Teatro Regio
Direttore: Corrado Rovaris
Coro: Coro del Teatro Regio
Maestro Coro: Claudio Marino Moretti
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln