Una seconda casa

Roma: Il Conservatorio "Santa Cecilia" ha una seconda sede

News
classica
Il Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma ha ora una sede staccata, che va ad aggiungersi a quella storica di via dei Greci, le cui aule erano insufficienti ad accogliere tutti i nuovi corsi, dal jazz alla musica antica, e le altre attività, dai master al laboratorio di liuteria, che sono state avviate negli ultimi anni. Questa nuova sede, come l'altra, è un ex convento ed è sita in via Sant'Andrea delle Fratte 1, a pochi passi da piazza di Spagna e a pochi minuti a piedi dalla sede principale. Vi si trovano 35 aule, una sala più ampia per la musica da camera e un laboratorio di liuteria. Gli indispensabili lavori di adeguamento sono già stati effettuati e quindi gli ambienti sono agibili da subito... ma c'è un problema: sembra che, per non arrecare disturbo ai frati, che tuttora vivono in un'ala dell'edificio, vi si potranno svolgere solo le lezioni delle materie teoriche e di strumenti dal volume discreto (cioè i corsi di musica antica). Problema che potrà essere risolto con l'insonorizzazione delle aule, prevista da un secondo lotto di lavori che dovrà rendere l'antico edificio più funzionale alla nuova destinazione. In ogni caso l'acquisizione dei nuovi locali viene a risolvere molte difficoltà del conservatorio e a realizzare un vecchio sogno, che il direttore Edda Silvestri ha tenacemente perseguito sotto tre governi successivi e ha avuto la soddisfazione di veder realizzato a pochi giorni dal termine del suo mandato. L'inaugurazione si è svolta con una breve cerimonia, cui hanno partecipato, oltre a docenti e allievi del Conservatorio, le autorità locali e il ministro della difesa Mario Mauro, accolto dalla banda della Marina: i locali in questione erano infatti in uso alla marina militare, che li ha cavallerescamente ceduti alla musica.
Mauro Mariani

Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche

classica

Dal 2027 sarà il nuovo direttore musicale

classica

Era il "papà" del Rossini Opera Festival

classica

A causa dei tagli alla cultura la coppia di sovrintendenti del teatro lancia l’allarme sui rischi per la sopravvivenza del teatro