Trovatore aprirà il San Carlo

Napoli: presentata la nuova stagione

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Il Teatro di San Carlo di Napoli, dopo mesi di incertezze determinate dalla nomina del commissario straordinario Michele Lignola, ha improvvisamente presentato la nuova stagione d'opera, sinfonica e di balletto per il 2014/2015, con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza di fine giugno del mandato commissariale e sette mesi prima del suo avvio: l'inaugurazione avverrà infatti il 12 dicembre con Il Trovatore, terza tappa a Napoli dell'itinerario operistico verdiano del direttore stabile Nicola Luisotti, che sarà affiancato dal regista Michal Znaniecki (e a maggio 2015 la sua quarta direzione verdiana con Luisa Miller). Lignola è un commissario atipico, perché privo di esperienze nel settore dello spettacolo essendo invece uno stimato tecnico dell'amministrazione pubblica e dell'imprenditoria (attuale direttore di Confindustria Napoli). La sua nomina era stata decisa in pochi giorni dall'allora ministro Bray dopo la crisi innescata il 10 gennaio scorso dalle dimissioni di cinque su sei membri del consiglio di amministrazione del San Carlo. In gioco era com'è noto la posizione dei lavoratori del teatro, in massa contrari all'adesione della fondazione napoletana al decreto salvagente "valore cultura" ed appoggiati dal presidente-sindaco De Magistris. L'avvocato Lignola, avrebbe dovuto lavorare due mesi solo per ricomporre le tensioni e perfezionare l'adesione al decreto, ma stranamente si era espresso subito per un mantenimento dello statu quo del teatro, confermando tutte le cariche dalla soprintendente Purchia al direttore De Vivo, al direttore musicale Luisotti e allo staff. Riconfermato per altri tre mesi fino al giugno prossimo e fino ad oggi silenzioso, ci si aspettava che il commissario Lignola annunciasse per prima cosa il suo piano di ristrutturazione aziendale e le modalità di attuazione dell'adesione a "valore cultura".

Invece è stata presentata a sorpresa la nuova stagione, come se la situazione gestionale attuale fosse destinata a continuare identica dopo la scadenza ormai prossima del commissariamento. In ogni caso Lignola non ha nascosto la sua soddisfazione: "il risultato testimonia gli esiti positivi del lavoro di questi ultimi mesi, coerente alla finalità e allo spirito del decreto Valore Cultura. Emerge con tutta evidenza che la linea di risanamento che stiamo affrontando, se pure attenta al contenimento delle spese e al taglio degli sprechi laddove venissero individuati, non penalizzerà mai il comparto artistico e le eccellenze produttive di questo teatro, vanto della città e della cultura italiana, e non solo", giudizio condiviso da sovrintendente e direttore artistico. Nella realtà non sembrano molte le novità (la presenza di Zubin Mehta, il ritorno di Roberto De Simone e altri registi di spicco come Pasqual, Ozpetel, Puggelli e Curran) anche se il numero generale delle repliche è cresciuto. In totale si tratta di nove titoli operistici (quattro nuove produzioni), venti concerti e sette spettacoli di balletto. Più che il nuovo duplice avvicinamento a Verdi, sembra stimolante il progetto di Luisotti di gemellaggio delle "due baie", Napoli e San Francisco: nella città californiana dove è stato per tanti anni direttore principale porterà la Lucia di Lammermoor prodotta dal San Carlo (nella stessa linea proseguirà la circolazione internazionale del San Carlo con una tournée autunnale in Argentina). Gli altri titoli della stagione sono da gennaio a settembre Andrea Chénier, Tristan und Isolde con Metha, Pasqual e la voce di Violeta Urmana, Turandot (produzione del Petruzzelli, dirige Juraj Valcuha con la regia di De Simone, cui era stato impedito dai diritti legali l'inserimento di un suo finale), Luisa Miller e infine Cenerentola (diretta da Gabriele Ferro con la regia di Curran) e la ripresa dopo l'estate dell'elegante Traviata di Ozpetek con la voce di Carmen Giannattasio. Al teatrino di corte da maggio, omaggio leggermente in ritardo al tricentenario della nascita di Niccolò Jommelli (settembre 1714), con L'isola disabitata diretta da Rinaldo Alessandrini e poi L'Orfeo ed Euridice di Gluck con Stefano Montanari e la coreografia di Karole Armitage. Il clou del balletto avrà luogo in autunno con la quinta edizione del festival "San Carlo a due punte" con alcune nuove produzioni alternate a riprese come l'Eduardo, artefice magico di Francesco Nappa (ancora in piene celebrazioni De Filippo). Gli appuntamenti sinfonici, dal 18 ottobre, saranno preceduti da una minirassegna fuori programma in settembre, con direttori Valcuha e Reck e i solisti Gerhardt (violoncello) e von Arx (violino). Solo due le inserzioni di composizioni del nostro tempo commissionate dal San Carlo: Cieli notturni di Marco Betta nel concerto sinfonico inaugurale di ottobre e uno spettacolo Stabat Mater: da Giovanni Sebastiano a Giovanni Battista firmato De Simone in aprile. Una stagione ricca e godibile ma, indubbiamente, non così sconvolgente da giustificare la presentazione anticipata. Sapremo a fine giugno se tutto resterà come annunciato.

Le vere novità vengono invece un po' più a sud di Napoli, nella sede strabiliante e martoriata degli scavi di Pompei, dove il nuovo commissario Massimo Osanna, ha annunciato la riapertura del Teatro grande con la ripresa dei suggestivi spettacoli lirici in collaborazione col Comune di Salerno e il Teatro Verdi, dopo il sequestro attuato dalla guardia di Finanza e durato anni. Ad inaugurare la scena antica con ottima acustica naturale sarà la pucciniana Turandot seguita da spettacoli di teatro parlato come Medea di Seneca e Operette morali di Leopardi. Il progetto di Osanna, che è un docente universitario con ampia esperienza di direttore di musei archeologici, si basa sulla ricostruzione di un dialogo dell'area di Pompei con la società civile attraverso forme alte di comunicazione culturale tra cui gli spettacoli musicali. Una formula che porterà finalmente una attenzione positiva su un luogo che sembra finora attirare solo facili cronache scandalistiche.

Dinko Fabris

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