Luisa Prayer in Abruzzo
Nuovo direttore artistico per l'Istituzione Sinfonica Abruzzese
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Da due mesi il cda dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese ha nominato all'unanimità Luisa Prayer, pianista e anima del festival 'Pietre che cantano', direttore artistico, unico caso in Italia insieme all'Orchestra Toscanini di Parma (Rosetta Cucchi) ad aver affidato tale incarico ad una donna.
Luisa Prayer è arrivata alla Sinfonica Abruzzese in un momento difficile, di grande incertezza. L'Orchestra era andata avanti con la programmazione fino ad 2 agosto, quando era stata interrotta l'attività, per mancanza di fondi. Gli stipendi di orchestrali e dipendenti non venivano pagati dal febbraio...
Come si è arrivati a questa situazione?
«Premetto che l'Orchestra è attiva da 45 anni, e ha vissuto quest'anno il momento più difficile della sua storia. È un'orchestra che ha sempre suonato a tempo pieno, offrendo concerti, oltre che in molte sedi italiane, in modo capillare su tutto il territorio regionale: per questo è una orchestra molto seguita qui in Abruzzo, e la crisi e la sofferenza dei dipendenti e degli orchestrali, che sono senza stipendio da marzo, ha ricevuto molte manifestazioni di solidarietà. Siamo stati costretti a un periodo di fermo, perché la Regione non assegnava le risorse utili a chiudere il bilancio 2014. La Sinfonica Abruzzese è una delle 11 ICO - Istituzioni Concertistico Orchestrali italiane che sono state incluse nel piano triennale di finanziamenti 2015/17 dal MiBACT attraverso il FUS. Sul piano nazionale, stando ai dati 2014, le ICO ricevono dagli enti territoriali (regioni, città, province), nella maggioranza dei casi, contributi pari o superiori a quello statale. E' il caso dell'Orchestra Regionale della Toscana, della Toscanini di Parma, dei Pomeriggi musicali di Milano e dell'Orchestra di Sanremo, solo per citarne alcuni. Secondo la nuova normativa del decreto Franceschini del luglio 2014, a partire dal 2015, le ICO devono raccogliere sul territorio almeno il 40% del contributo statale, pena la decurtazione di tale contributo. Una percentuale tutto sommato accettabile, proprio in ragione della media storica dei contributi assegnati dagli locali. La Sinfonica Abruzzese porta in regione un finanziamento statale di 1,4 milioni di euro. Il tema cultura non è assunto in modo strategico dagli enti territoriali. La nostra crisi e il dibattito che ha provocato sul tema del rapporto tra finanziamenti pubblici e enti e associazioni culturali, ha evidenziato che c'è una grande spinta a produrre cultura nella regione. Purtroppo il fenomeno si è appalesato anche in una competizione non bella a vedersi tra i vari rappresentanti, a livello politico, delle diverse espressioni territoriali. Ma ridurre tutto a una competizione tra 'campanili' è certamente un modo errato di porre il problema. La cultura è un diritto della società, come la scuola. Enti come il nostro, che portano finanziamenti statali sul territorio, sono una grande opportunità. Se la politica non assume la cultura come tema principale, non dà risorse agli enti più grandi come l'ISA, e tempi congrui per la programmazione, questa opportunità si perde».
Poi la situazione si è sbloccata.
«Sì, il 14 di ottobre, quando la Regione Abruzzo ha finalmente approvato un provvedimento che ci ha consentito di chiudere il bilancio 2014 in pareggio. Ora attendiamo un responso certo sulle assegnazioni per l'anno in corso, che volge ormai al termine. È stato un difficile percorso. Difficile far capire alla Politica il senso di questi investimenti... la continuità. Non si è avuta la percezione che la cultura sia vista come motore di sviluppo".
E a fine ottobre è ripartita la stagione:10 concerti in due mesi, praticamente uno a settimana compreso quello di celebrazione dei 45 anni di attività dell'orchestra dell'ISA e dei 70 anni dell'Istituzione dei Concerti "B. Barattelli".
«Abbiamo il dovere di portare in tutte le città dell'Abruzzo la cultura. Se non la porta l'Orchestra Sinfonica Abruzzese, nelle piccole cittadine della regione non ci sarebbe la possibilità di poter ascoltare un concerto sinfonico. Fatto molto importante non solo a livello culturale ma anche di coesione sociale. È proprio per questo che in Abruzzo l'orchestra è molto amata».
FrancoSoda
Come si è arrivati a questa situazione?
«Premetto che l'Orchestra è attiva da 45 anni, e ha vissuto quest'anno il momento più difficile della sua storia. È un'orchestra che ha sempre suonato a tempo pieno, offrendo concerti, oltre che in molte sedi italiane, in modo capillare su tutto il territorio regionale: per questo è una orchestra molto seguita qui in Abruzzo, e la crisi e la sofferenza dei dipendenti e degli orchestrali, che sono senza stipendio da marzo, ha ricevuto molte manifestazioni di solidarietà. Siamo stati costretti a un periodo di fermo, perché la Regione non assegnava le risorse utili a chiudere il bilancio 2014. La Sinfonica Abruzzese è una delle 11 ICO - Istituzioni Concertistico Orchestrali italiane che sono state incluse nel piano triennale di finanziamenti 2015/17 dal MiBACT attraverso il FUS. Sul piano nazionale, stando ai dati 2014, le ICO ricevono dagli enti territoriali (regioni, città, province), nella maggioranza dei casi, contributi pari o superiori a quello statale. E' il caso dell'Orchestra Regionale della Toscana, della Toscanini di Parma, dei Pomeriggi musicali di Milano e dell'Orchestra di Sanremo, solo per citarne alcuni. Secondo la nuova normativa del decreto Franceschini del luglio 2014, a partire dal 2015, le ICO devono raccogliere sul territorio almeno il 40% del contributo statale, pena la decurtazione di tale contributo. Una percentuale tutto sommato accettabile, proprio in ragione della media storica dei contributi assegnati dagli locali. La Sinfonica Abruzzese porta in regione un finanziamento statale di 1,4 milioni di euro. Il tema cultura non è assunto in modo strategico dagli enti territoriali. La nostra crisi e il dibattito che ha provocato sul tema del rapporto tra finanziamenti pubblici e enti e associazioni culturali, ha evidenziato che c'è una grande spinta a produrre cultura nella regione. Purtroppo il fenomeno si è appalesato anche in una competizione non bella a vedersi tra i vari rappresentanti, a livello politico, delle diverse espressioni territoriali. Ma ridurre tutto a una competizione tra 'campanili' è certamente un modo errato di porre il problema. La cultura è un diritto della società, come la scuola. Enti come il nostro, che portano finanziamenti statali sul territorio, sono una grande opportunità. Se la politica non assume la cultura come tema principale, non dà risorse agli enti più grandi come l'ISA, e tempi congrui per la programmazione, questa opportunità si perde».
Poi la situazione si è sbloccata.
«Sì, il 14 di ottobre, quando la Regione Abruzzo ha finalmente approvato un provvedimento che ci ha consentito di chiudere il bilancio 2014 in pareggio. Ora attendiamo un responso certo sulle assegnazioni per l'anno in corso, che volge ormai al termine. È stato un difficile percorso. Difficile far capire alla Politica il senso di questi investimenti... la continuità. Non si è avuta la percezione che la cultura sia vista come motore di sviluppo".
E a fine ottobre è ripartita la stagione:10 concerti in due mesi, praticamente uno a settimana compreso quello di celebrazione dei 45 anni di attività dell'orchestra dell'ISA e dei 70 anni dell'Istituzione dei Concerti "B. Barattelli".
«Abbiamo il dovere di portare in tutte le città dell'Abruzzo la cultura. Se non la porta l'Orchestra Sinfonica Abruzzese, nelle piccole cittadine della regione non ci sarebbe la possibilità di poter ascoltare un concerto sinfonico. Fatto molto importante non solo a livello culturale ma anche di coesione sociale. È proprio per questo che in Abruzzo l'orchestra è molto amata».
FrancoSoda
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