Genova: la Gog inizia con Harrell
Dal 17 ottobre la nuova stagione
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Partirà il 17 ottobre al Carlo Felice la nuova stagione della Giovine Orchestra Genovese. Ventisette concerti nel cartellone ufficiale, oltre a varie iniziative varate per creare una rete di rapporti con altre istituzioni musicali e incrementare il numero degli eventi organizzati: una strategia decisa per rispondere ai nuovi criteri stabiliti dal Ministero per la ripartizione dei fondi, criteri che nell’anno in corso hanno seriamente danneggiato la GOG.
L’inaugurazione sarà affidata alla NWD Philharmonie diretta da Simon Gaudenz, con il violoncellista Lynn Harrell (nella foto) impegnato in pagine di Saint Saens e Dvorak.
Diversi i nomi di richiamo: arriveranno il pianista Maurizio Pollini (7 novembre), il violoncellista Enrico Dindo (23 gennaio), la pianista Lylia Zylberstein (6 febbraio), l’immancabile amatissimo pianista Grigory Sokolov (20 marzo), il duo pianistico Itamar Golan e Natsuko Inoue (8 maggio). Largo anche a qualche giovane di rilievo come il pianista sudcoreano Seong-Jin Cho vincitore dell’ultimo Concorso “Chopin” (29 maggio) e i fratelli Sergey (violino) e Lusine (pianoforte) Khachatryan (13 febbraio).
Per quanto riguarda i complessi, si possono segnalare la “Budapest Gypsy Symphopny Orchestra” con “I 100 violini tzigani” (28 ottobre), l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir diretta da Ton Koopman con un programma tutto bachiano, l’ensemble di fiati “Les Vents Français” con il flautista Emmanuel Pahud (13 marzo) e “I Solisti Aquilani” diretti da Vladimir Ashkenazy (27 marzo). Alcuni programmi, in particolare, meritano una segnalazione. Il 5 dicembre Simone Rubino offrirà una interessante serata incentrata su “Le percussioni a confronto con Bach”, una serie di pagine di vari autori alternate a composizioni del grande compositore tedesco mentre il 27 febbraio il “Jack Quartet” accosterà le arditezze dell’ultimo Beethoven (Quartetto op. 135) alle arditezze moderniste di uno dei maggiori protagonisti degli ultimi sessant’anni, scomparso pochi mesi fa, Pierre Boulez.
Roberto Iovino
Per quanto riguarda i complessi, si possono segnalare la “Budapest Gypsy Symphopny Orchestra” con “I 100 violini tzigani” (28 ottobre), l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir diretta da Ton Koopman con un programma tutto bachiano, l’ensemble di fiati “Les Vents Français” con il flautista Emmanuel Pahud (13 marzo) e “I Solisti Aquilani” diretti da Vladimir Ashkenazy (27 marzo). Alcuni programmi, in particolare, meritano una segnalazione. Il 5 dicembre Simone Rubino offrirà una interessante serata incentrata su “Le percussioni a confronto con Bach”, una serie di pagine di vari autori alternate a composizioni del grande compositore tedesco mentre il 27 febbraio il “Jack Quartet” accosterà le arditezze dell’ultimo Beethoven (Quartetto op. 135) alle arditezze moderniste di uno dei maggiori protagonisti degli ultimi sessant’anni, scomparso pochi mesi fa, Pierre Boulez.
Roberto Iovino
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