Un Leone a Tan Dun
Venezia. La Biennale premia il compositore cinese
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Per il sessantunesimo Festival internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, che si svolgerà dal 29 settembre all'8 ottobre, il direttore artistico Ivan Fedele ha scelto il titolo "Est!", perché la musica dell'oriente è il filo rosso che lega molti dei concerti in programma, valorizzando quell'ampia regione del mondo - Cina, Giappone, Corea - che da pochi decenni è entrata nel dialogo delle musiche contemporanee ma già ne è protagonista. I compositori orientali - ha detto Fedele - hanno la capacità di operare una sintesi estrema tra le loro antiche tradizioni e le esperienze occidentali contemporanee, con risultati di grande originalità, come nel caso di Tan Dun, cui è stato assegnato quest'anno il Leone d'oro, mentre il Leone d'argento è andato a Dai Fujikura, quarantenne compositore giapponese residente in Olanda. I concerti a loro dedicati sono collocati simmetricamente nel secondo e nel penultimo giorno del festival. Il 30 settembre Tan Dun dirigerà l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in tre proprie composizioni in prima italiana, tra cui il Concerto per orchestra dall'opera Marco Polo, che resta il miglior simbolo della reciproca attrazione tra oriente e occidente. Il 7 ottobre la prima assoluta della versione integrale del Concerto per corno n. 2 di Fujikura sarà presentata dall'Orchestra di Padova e del Veneto, cui è affidata anche l'inaugurazione, il 29 settembre, quando Marco Angius dirigerà Inori di Stockhausen, a rappresentare l'influsso dell'Oriente sulla musica occidentale. A cent'anni dalla nascita viene ricordato Isang Yun, uno dei primi compositori orientali ad affermarsi in occidente, che sarà accostato all'altro coreano Unsuk Chin nel concerto del Parco della Musica Contemporanea Ensemble (1 ottobre). Saranno eseguite in prima assoluta alcune commissioni della Biennale, come Coups en deuil di Ichiro Nodaira e una nuova creazione (il titolo è da decidere) di Shuya Xu (entrambe nel concerto del percussionista Thierry Miroglio, il 2 ottobre). Il 7 un intero concerto sarà dedicato a un ritratto di Toshio Hosokawa.
Alcuni appuntamenti esulano dal tema orientale, come i due dedicati interamente a Maurilio Cacciatore, giovane compositore attivo soprattutto all'estero e in particolare in Francia: il 4 ottobre con La vallée des merveilles, teatro musicale da camera per tre strumenti e live electronics, e il giorno dopo con Lost in feedback per percussionista, performer e live electronics. Un tema caro a Ivan Fedele è quello dello strumento "aumentato" e delle tecniche "estese", che trasfigurano il suono familiare degli strumenti tradizionali in un universo di nuove dimensioni acustiche. Quest'anno il focus è sul violoncello cui sono dedicati tre concerti consecutivi il 3 ottobre, con molte prime esecuzioni italiane e due prime assolute, una di Gabriele Cosmi e l'altra di Lucia Ronchetti, entrambe affidate a Michele Mario Rossi, un giovane e straordinario talento scoperto da Fedele. Prosegue la fortunata esperienza di Biennale College, che realizza i progetti di brevi opere di teatro musicale presentati da team composti da musicista, librettista, regista, scenografo e autore dei video: quest'anno sono state selezionate tre opere, composte da Ole Hubner, Leonardo Marino e Raffaele Sargenti (6 ottobre). Che Biennale College sia un'esperienza fruttuosa che prosegue negli anni è dimostrato dalla commissione fatta al russo Alex Chernyshkov, segnalatosi proprio con Bienanle College nel 2016: s'intitola "Il rosso sventurato degli orsi risvegliati” e chiuderà il festival l'8 ottobre.
Mauro Mariani
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