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Il cartellone di Musica per Roma

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Le presentazioni delle nuove stagioni di Musica per Roma al Parco della Musica si aprono sempre con un bollettino di vittoria: anche la stagione scorsa, nonostante le arcinote difficoltà del momento, ha visto aumentare gli spettatori paganti, che sono stati ben 618.000, tra i concerti, le conferenze, le mostre e le altre manifestazioni di vario genere, dalla gastronomia al giardinaggio. Se poi si aggiungono gli spettatori di S. Cecilia e del Festival del cinema - che svolgono anch'essi la loro attività al Parco della Musica, ma sono totalmente autonomi da Musica per Roma - si supera il milione. Anche nella stagione appena iniziata i format in cui da qualche anno si articola l'attività di Musica per Roma saranno mantenuti, nonostante la forte riduzione del budget rispetto alle prime edizioni: in particolare le contribuzioni degli sponsor sono passate dai più di 6 milioni di quattro anni fa ai 3,2 milioni di quest'anno. Per limitarci alle manifestazioni musicali, si segnalano le rassegne La Voce, Pianoforte, Solo, Dialogo, la stagione Contemporanea, i festival del jazz, del sassofono e del Gospel, i Grandi Concerti. Gli eventi sono oltre seicento, quindi si possono menzionare soltanto alcuni tra i tanti e diversissimi musicisti che vi parteciperanno, da Ambrogio Sparagna ad Anastacia, da Gino Paoli e Danilo Rea a Rita Marcotulli e Luciano Biondini, da Dee Dee Bridgewater a Brad Mehldau, da James Taylor a Renzo Arbore, da Fiorella Mannoia a Stefano Battaglia. Quest'anno sono dedicate al jazz sia le due residenze artistiche (Franco D'Andrea - nella foto- e Michele Rabbia) sia le due Carta Bianca (Enrico Zanisi e Fabrizio Bosso). Alla classica contemporanea sono dedicati quattordici eventi, molti dei quali s'avvalgono del PMCE - Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista: si inizia il 28 novembre con Spasimo di e con Giovanni Sollima; poi, tra l'altro, le tre giornate dedicate rispettivamente a Peter Eötvös, Kaja Saariaho (di cui sarà eseguita anche la Passione secondo Simone Weill) e Tristan Murail, l'Oresteia di Xenakis e un trittico di brevi opere da camera.

m.m.

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