Tutte le musiche nei Giardini della Filarmonica
Si svolgerà dal 16 giugno al 29 giugno l’edizione 2023 del festival estivo dell’Accademia romana
La nuova edizione dei Giardini della Filarmonica, il festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, si svolgerà dal dal 16 al 29 giugno 2023 nel parco che circonda la Casina Vagnuzzi di via Flaminia, in cui dal 1960 ha sede la bisecolare istituzione romana. Grazie alla preziosa collaborazione di istituti di cultura, ambasciate ed associazioni internazionali che operano nella capitale, questo festival porta nei Giardini artisti e musicisti da tutto il mondo, fra tradizioni millenarie, repertorio classico e barocco, avanguardia, jazz, e musica folk, ma anche incontri e presentazione di libri. Sono ventisei appuntamenti con più eventi al giorno alle 20 e alle 21.30 nella Sala Casella e nei giardini che la circondano. Inaugura il quartetto polacco Dagadana – al debutto italiano dopo quindici anni di attività in giro per il mondo – con un programma che fonde la tradizione folk di Polonia e Ucraina con il jazz e l’elettronica.
Si prosegue con i tamburi giapponesi del gruppo Taiko Enishi (17 giugno). Poi il polistrumentista messicano Israel Varela, che presenta il suo ultimo progetto Musica Pintada (20 giugno). Da Buenos Aires arriva la giovane suonatrice di charangu (versione tradizionale sudamericana della chitarra) Carolina Barenbaum, tra musiche originali e folklore sudamericano (22 giugno). La giornata del 26 sarà dedicata alla cultura persiana antica e moderna, con incontri, mostre, concerti e performance: tra i vari appuntamenti la presentazione del nuovo documentario Poesia di guerra di Sabrina Varani, sulla rivolta delle donne iniziata nel 2022 in Iran. Per la prima volta il festival ospita la Grecia con il Beraber Trio, che unisce gli strumenti popolari ellenici al violoncello per un viaggio musicale dall’XI secolo ad oggi (27 giugno). Sarà una serata dai colori e ritmi zigani quella con Danilo Rossi, prima viola del Teatro alla Scala, e i tre musicisti del New Gipsy Project di Bucarest (28 giugno).
E ancora: il 23 giugno Marco Sinopoli con il nuovo progetto Colores, un incontro fra il giovane compositore, chitarrista e pianista romano e il polistrumentista argentino Roman Gomez, cui si uniscono Marco Siniscalco al basso e Marco Rovinelli alla batteria. Studenti e docenti di università americane e di conservatori ed accademie europee sono coinvolti nel progetto multimediale internazionale Connections, in cui nuove musiche strumentali ed elettroniche incontrano la danza e la video arte (29 giugno). Il viennese Chaos String Quartet si muove tra repertorio classico e progetti sperimentali e improvvisativi (17 giugno).
Passando alla musica d’impronta decisamente classica, ecco la serata liederistica intitolata “Strauss e Ligeti: amorevole follia”, col soprano Rosaria Angotti e il pianista Jacopo Petrucci (16 giugno). Pijus Pirogovas, astro nascente del pianismo nato quindici (!) anni fa a Vilnius, accosta ai grandi classici un omaggio a Balys Dvarionas, compositore lituano del Novecento (22 giugno). Due appuntamenti sono un omaggi a Roma: il primo è un affascinante affresco della vita musicale romana del ‘600 con il rinomato ensemble I Bassifondi (20 giugno), l’altro è Roma mia di e con Angelo Maggi insieme alla cantattrice Monica Ward e ai musicisti della Banda dell’Uku, che chiude il festival il 29 giugno.
Il 18 Musica Amata saranno sul palco ensemble di musicisti amatori, che riprende lo spirito che nel 1821 diede vita alla Filarmonica Romana, nata per volontà di alcuni dilettanti di musica. In una serata intitolata Leggerezza eccetera: Calvino, la musica, il mondo, lo storico ensemble romano Acustimantico e la voce di Raffaella Misiti mescolano i testi alla musica, ai suoni e alle canzoni per celebrare la leggerezza, la prima delle virtù cui Italo Calvino dedicò le sue Lezioni americane (21 giugno). Il 24 il concerto del Germano Mazzocchetti Ensemble è intitolato Fanti e santi. Infine cinque incontri sono dedicati alla presentazione di novità editoriali in campo musicale, alternando il dialogo con gli autori – Luca Ciammarughi, Virgilio Bernardoni, Francesco Maria Colombo, Giovanni Bietti e Paolo Gallarati - ad interventi musicali.
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