Trovatore inaugura Liegi

Presentata la prossima stagione dell'Opéra Royal de Wallonie

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Stefano Mazzonis di Pralafera e Speranza Scappucci
Stefano Mazzonis di Pralafera e Speranza Scappucci

L’impostazione è sempre quella, il giusto dosaggio tra alcune delle opere più amate e conosciute accanto a titoli da far riscoprire, ma per la nuova stagione 2018/19 con un pizzico di Belgio in più e maggiori produzioni e collaborazioni internazionali, cinque sui nove titoli proposti. Il direttore generale e artistico dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège, Stefano Mazzonis di Pralafera, ha significatemente presentato il nuovo cartellone con al suo fianco un direttore italiano e uno belga, da una parte Speranza Scappucci, per il secondo anno direttore principale dell'Orchestra dell'Opéra Royal de Wallonie-Liège, che nella prossima stagione qui dirigerà per la prima volta nella sua carriera l’Aida e I Puritani, dall’altro Patrick Davin, primo direttore ospite, nato a pochi chilometri da Liegi, che a gennaio sarà sul podio del Faust di Gounod firmato dal regista Stefano Poda, ancora inedito in Belgio, con un cast pure quasi tutto belga, ma con il basso italiano Ildebrando d’Arcangelo nel ruolo di Mefistofele. 

La nuova stagione si aprirà il prossimo settembre con Il Trovatore di Verdi diretto dal maestro Daniel Oren, la regia di Stefano Vizioli e Fabio Sartori nel ruolo di Manrico. Momento clou della programmazione sarà l’arrivo in aprile del soprano Olga Peretyatko  che per la prima volta nella sua carriera a Liegi incarnerà Anna Bolena di Donizetti, al suo fianco il tenore Celso Albelo, direttore Giampaolo Bisanti e regia di Stefano Mazzonis di Pralafera. Si tratterà di una coproduzione con i teatri di Lausanne, Bilbao e Muscat in Oman, e in quest’ultima località la produzione sarà portata in tournée l’autunno successivo. Altro titolo atteso, perché stranamente mai rappresentato a Liegi, La Clemenza di Tito di Mozart che andrà in scena a maggio con il soprano Patrizia Ciofi nel ruolo di Vitellia e Anna Bonitatibus in quella di Sesto. Tornado indietro, altro secondo grande titolo del cartellone a novembre sarà la Tosca di Puccini, diretta da Gianluigi Gelmetti , regia di Claire Servais, con Virginia Tola nel ruolo titolo e il baritono Marco Vratogna in quello di Scarpia.  Preceduta ad ottobre da Il Matrimonio segreto di Domenico Cimarosa per la regia di Stefano Mazzonis di Pralafera e la bacchetta del giovane direttore belga Ayrton Desimpelaere, e seguita a dicembre, nel periodo festivo, dall’allestimento del Comte Ory di Rossini realizzato in collaborazione  con l’Opéra Comique e l’Opéra Royal de Versailles, con i costumi creati da Christian Lacroix (ma realizzati a Liegi), allestimento applaudito lo scorso anno a Parigi, e che a Liegi vedrà protagonisti il tenore Antonino Siragusa et il soprano belga Jodie Devos. Stefano Mazzonis di Pralafera firmerà pure a marzo la regia dell’Aida diretta dalla Scappucci, ed entrambi assicurano una lettura molto intimista dell’opera. Gli interpreti saranno Serena Farnocchia come Aida, Gianluca Terranova come Radamès, Marianne Cornetti nel ruolo di Amnéris. Concluderà la stagione I Puritani, nella versione completa, sul podio la Scappucci, regia di  Vincent Boussard, con i costumi anche per quest’opera firmati da Christian Lacroix, ma sopratutto due dei migliori interpreti d’oggi dei ruoli principali: il tenore americano Lawrence Brownlee sarà infatti Lord Arturo e il soprano russo Zuzana Marková sarà Elvira. 

In cartellone anche quattro concerti: innanzitutto a ottobre la Scappucci dirigerà la Messa da Requiem di Verdi con il Coro dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège rafforzato da quello dell’IMEP di Namur, e con interpreti alcuni dei protagonisti dell’Aida; a marzo Leo Nucci arriverà con l’Italian Opera Chamber Ensamble per proporre famose arie da baritono; gli altri due appuntamenti saranno un recital del mezzosoprano Joyce Didonato e quello del soprano Sonya Yoncheva che presenterà un programma di arie di Verdi. 

Anche negli spettacoli proposti per i giovani si nota la volontà di valorizzare i talenti belgi con la riproposizione di Cendrillon di Pauline Viardot, regia di Davide Garattini Raimondi; il maestro Ayrton Desimpelaere dirigerà l’opera partecipativa Don Quichotte;  ci sarà infine I was looking at the ceiling and the I saw the sky di John Adams sul terremoto che ha scosso Los Angeles nel 1994. 

Il direttore Mazzonis ha infine tenuto a sottolineare alcune cifre che mostrano l’ottima salute di cui gode l’Opéra Royal de Wallonie-Liège «con il sipario alzato per spettacoli in media un giorno si ed uno no – ha affermato compiaciuto  – sala sempre piena per le opere al 99%, 45% del pubblico proveniente da fuori Liegi, 30% del pubblico in sala di meno di trent’anni».  E per dimostrare di essere al passo con i tempi, Mazzonis ha infine anche rimarcato la crescita di contatti in media di quasi il 20% in tutti i social media , da Facebook a Instagram. 

 

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