Montecarlo e la Scuola di Vienna
Printemps des Arts dall'11 marzo
Dopo 19 anni alla direzione artistica del festival Printemps des Arts di Montecarlo, Marc Monnet si congeda per lasciare la guida, per il prossimo anno, al compositore francese Bruno Mantovani, firmando così il suo ultimo cartellone della rassegna monegasca (dall’11 marzo all’11 aprile), dopo la sospensione per covid dell’edizione dello scorso anno. E lo fa presentando un programma, che pone coraggiosamente al centro dell’attenzione la Scuola di Vienna, parallelamente ad un Franz Liszt raramente eseguito.
Si fa strada, da parte del compositore francese, l’intenzione di inserire, all’interno dei suoi programmi, dosi sempre maggiori di musica del ‘900 storico e di autori contemporanei: quest’anno verranno inoltre eseguite quattro nuove opere commissionate dal Printemps des Arts all’argentino Sebastian Rivas, all’italiano Marco Stroppa e ai francesi Frédéric Durieux, e Gérard Pesson, quest’anno compositore en résidencenel principato.
Presentando ben 9 concerti dedicati alla Scuola di Vienna, l’argomento con cui Monnet cerca di sfatare il mito di una musica ostica e difficilmente digeribile è quello per il quale opere come Pelléas e Mélisandedi Schoenberg o il Concerto per violinodi Berg possono essere collocate in una linea di continuità con la tradizione postromantica e postwagneriana.
Altri aspetti o escursioni monografiche del cartellone saranno quelli della musica francese tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo e quello della musica barocca per clavicembalo.
Ad aprire l’11 marzo l’Orchestre National de France, diretta da Daniele Gatti, quindi in due appuntamenti sarà presente l’Ensemble intercontemporain, mentre la compagine monegasca, l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, sarà protagonista in due concerti: il 27 marzo, diretta da Kazuki Yamada, con un programma Schoenberg/Berg e nel concerto conclusivo, l’11 aprile, diretta dall'ungherese Gergely Madaras, con musiche per pianoforte ed orchestra di Franz Liszt, interpretate dal pianista ceco Ivo Kahánek.
Oltre alle maratone clavicembalistiche di interpreti come Andreas Staier, Pierre Hantaï e Olivier Baumontnon mancheranno recital pianistici, come quello di musica francese di Alice Piboule e il ‘tutto Liszt’ di Bertrand Chamayou.
E questa volta Monnet si congeda dal suo pubblico anche come compositore presentando un suo lavoro, con lo spettacolo “Bibilolo”, che vuole essere una sorta di omaggio alla dimensione ludica, con gli oggetti del mondo dell’infanzia.
Verranno quindi organizzate 3 master class: di pianoforte, con Bertrand Chamayou, di clavicembalo, con Andreas Staier, di fisarmonica con Vincent Lhermetee, prima dei concerti, presentazioni sui compositori, sulle opere e incontri con gli artisti.
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