Maggio Fiorentino al via

Apre il 24 aprile con Zubin Mehta il Maggio Musicale Fiorentino, edizione numero 80

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Si apre il 24 aprile l’80° edizione del Maggio Musicale Fiorentino, un compleanno importante che arriva in un clima complessivamente più fiducioso rispetto a qualche mese fa, tra il promesso avvio dei lavori per la costruzione della seconda sala prevista dal progetto originario, e soprattutto – notizia accolta con grande soddisfazione dagli aficionados – la promessa che il rapporto di Zubin Mehta con questa città non finisce qui, perché non solo il direttore indiano è indiscutibilmente il protagonista principale di questa edizione del festival, ma anche dopo la nomina di un nuovo direttore principale, Fabio Luisi, la sua resterà comunque una presenza ricorrente nei prossimi anni - una promessa che lo stesso Mehta e il coordinatore artistico Pierangelo Conte hanno fatto nella conferenza stampa di presentazione del festival.

L'80° Maggio si aprirà il 24 aprile alle 18, proprio con Mehta che propone un programma allineato alle tradizioni del festival, fuori dei sentieri più battuti, con la prima italiana del Concerto per percussioni di Frederich Cerha, interpretato da Simone Rubino, e il Concerto per violino e orchestra op. 36 di Arnold Schönberg con Michael Barenboim solista, finendo con Ravel, la seconda suite da Daphnis et Chloé.

Il primo appuntamento lirico è l' Idomeneo mozartiano (26 aprile – 6 maggio) dislocato però al Teatro Manzoni di Pistoia, città italiana capitale per la cultura 2017; si tratta dello spettacolo di Damiano Michieletto nato per il Theater an der Wien. È previsto un servizio navetta da e per Firenze, sul podio Gianluca Capuano, in scena Michael Schade, Rachel Kerry, Ekaterina Sadovnikova, Carmela Remigio (e il Maggio tornerà a Pistoia dopo il festival, il 5 luglio, con il concerto in piazza Duomo diretto da Fabio Luisi).

Tornando all'80° Maggio, l'attesa del grande pubblico della lirica è però tutta per il Don Carlo, la versione italiana in quattro atti del capolavoro carissimo a Mehta che sarà sul podio, con la regia di Giancarlo Del Monaco per l'allestimento di Bilbao-Oviedo-Sevilla-Tenerife (dal 5 al 14 maggio, in scena Roberto Aronica, Julianna Di Giacomo, Ekaterina Gubanova, Dmitry Beloselskiy, Massimo Cavalletti).

Ci sono poi altri due concerti del direttore indiano, il 10 e il 13 maggio, con programmi variegati che spaziano dal Vivaldi per mandolino proposto dal grande virtuoso Avi Avital al Te Deum di Bruckner alla Kammersymphonie op. 9 di Schönberg. Il terzo spettacolo in programma sarà un'Histoire du soldat affidata all'estroso talento registico di Alessandro Talevi, al Goldoni dal 24 maggio. Gli altri concerti sinfonici sono diretti da Karl-Heinz Steffens (18 maggio), Thierry Fischer (21 maggio), Kristjan Jarvi – che il 25 maggio proporrà tra l'altro Stefano Bollani nella prima assoluta del suo Concerto Azzurro – e l'Ensemble Intercontemporain per celebrare Boulez a un anno dalla morte (26 maggio).

In generale c'è una buona presenza di musica contemporanea nel cartellone, soprattutto nelle stimolanti combinazioni col grande repertorio dei due concerti ClassiCOntemporaneo diretti da David Robertson e Marco Angius il 28 e 31 maggio, in cui potremo ascoltare tra l'altro Syntax di Ivan Fedele e la prima assoluta del Concerto n. 8 per pianoforte e orchestra di Luca Mosca. L'extra-festival conta quest'anno un solo appuntamento, quello con i Berliner diretti da Gustavo Dudamel il 26 giugno. Molto intenso il cartellone “di contorno” fra convegni, presentazioni, passeggiate, piccoli concerti museali, concerti bandistici, la rassegna cinematografica Le fiamme del peccato a cura di Gabriele Rizza (8, 15, 22, 29 maggio) al Cinema La Compagnia con film di Carl Theodor Dreyer, Ken Russel, Mel Brooks, Miloš Forman, e per tutto il festival la mostra nei foyer di platea e galleria, Un segno della nostra storia a cura di Moreno Bucci per ripercorrere gli spettacoli che hanno lasciato il segno nel corso di questi ottant'anni.

(Elisabetta Torselli)

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