Lucia secondo Ronconi

Opera di Roma: sul podio Roberto Abbado

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La Lucia di Lammermoor cha andrà in scena all'Opera di Roma il 31 marzo sarà l'ultima regia di Luca Ronconi. Più esattamente, come recita la locandina, sarà "un progetto di Luca Ronconi" realizzato da un gruppo di suoi storici collaboratori: Ugo Tessitore per la regia, Margherita Palli per le scene, Gabriele Mayer per i costumi e Gianni Mantovanini per le luci. Presentando lo spettacolo alal stampa, Tessitore ha chiarito come gli sia stato possibile realizzare il progetto di Ronconi: «Abbiamo lavorato molto insieme, influenzandoci e verificandoci l'un l'altro e coordinandoci come una squadra affiatata. Lo scorso agosto, mentre Ronconi realizzava l'Armida di Rossini a Pesaro, parlavamo tutte le mattine di questa Lucia. È un'idea sua che Lucia torni viva alla fine dell'opera, dopo il compianto di Edgardo». Margherita Palli ha detto che Ronconi era molto sicuro di quel che voleva, perché conosceva bene la Lucia e l'amava. Le ha dato molte indicazioni sulle scene, disegnando schemi complicati, difficili da decifare, ma precisi. La scena è una prigione, ma anche un monastero, una fortezza, un manicomio, insomma una «istituzione totale». Ronconi, dice la scenografa «voleva uno spettacolo che apparisse semplice e lineare, ma che è stato molto complesso da realizzare". Il costumista ricorda che il progetto di Ronconi era giunto a un punto molto avanzato di sviluppo, tanto che aveva abbandonato la prima idea di ambientare l'opera nel Seicento e gli aveva rifatto fare tutti i costumi, spostando l'azione al 1835, l'anno di composizione della Lucia. «Quando ci siamo incontrati tutti noi, suoi collaboratori abituati a lavorare con lui da anni, - ha detto Tessitore - ci siamo accorti che lo spettacolo era totalmente pronto e che non restava che realizzarlo. Se sarà un bello spettacolo il merito è di Ronconi; se non la sarà, la colpa è nostra, perché significa che non lo abbiamo realizzato bene»ı. Il sovrintendente Carlo Fuortes è sicuro: «Appena si alzerà il sipario, tutti vi accorgerete che è veramente uno settacolo di Ronconi». Per quanto riguarda la parte musicale, ci sarà un'interessante rarità, come ha spiegato il direttore Roberto Abbado: verrà infatti ripristinata la glassharmonica nella scena delle pazzia, secondo quanto aveva scritto Donizetti stesso, cambaindo poi idea solo per la difficoltà di mettere in pratica questa sua geniale intuizione timbrica.

Mauro Mariani

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