Le contaminazioni di Martina Franca

Il Festival della Valle d'Itria dal 13 luglio

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Il palazzo Ducale di Martina Franca
Il palazzo Ducale di Martina Franca

Il Festival della Valle d'Itria (44esima edizione) per uno scherzo della storia dell'opera ruota attorno al 1718, anno di composizione di due titoli in cartellone, Rinaldo di Georg Friedric Händel e Il trionfo dell'onore di Domenico Scarlatti, preceduti in apertura della rassegna (13 luglio) da Giulietta e Romeo di Nicola Vaccaj, un gioiello del belcanto, tra l'altro legato a un capriccio di Maria Malibran che pretese di sostituire il finale di Capuleti e Montecchi di Bellini con quello di Vaccaj, a suo giudizio superiore.

Sempre in nome delle contaminazioni, è da notare che Rinaldo non verrà eseguito nell'edizione originale, ma in quella cosidetta "napoletana", nata da un furto del castrato Nicolino che, dopo averla cantata a Londra, all'insaputa di Händel portò in patria la partitura alla quale Leonardo Leo e altri suoi colleghi aggiunsero degli intermezzi affidati a due buffi, Lesbina e Nesso. Se di queste pagine musicali s'è persa traccia, il libretto è invece conservato per intero e le parti da commedia dell'arte verrano per l'occasione recitate da due attori. Sul podio di questo interessante collage Fabio Luisi, direttore musicale del festival, alla guida dell'Orchestra La Scintilla di Zurigo, compagine specializzata nelle prassi esecutive d'epoca, nata per volontà di Nikolaus Harnoncourt. Mentre un ex assistente dello stesso Luisi, Sesto Quatrini, dirigerà l'opera di Vaccaj con l'Orchestra dell'Accademia del teatro alla Scala, altra importante acquisizione del festival, che dovrebbe diventare stabile nei prossimi anni. Se per informazioni sui 32 appuntamenti della rassegna è da consultare il sito nell'ambito del previsto omaggio a Rossini va segnalata la folle serata Figaro su, Figaro giù (su progetto di Francesco Micheli, con l'Orchestra della Notte della Taranta e la partecipazione di Elio) e Gatta canta, gatto danza, con La Gattomachia di Orazio Sciortino, brani di De Simone e di Rossini, compreso l'inevitabile "Duetto dei gatti".

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