La stagione del Pergolesi di Jesi
Da Pergolesi a Menotti
Anche il teatro “G.B. Pergolesi” di Jesi raccoglie la sfida e ricomincia: da ottobre a dicembre sette titoli, tutti in forma scenica, che nella loro varietà sono una vetrina di vari linguaggi musicali ed artistici e sintetizzano l’identità del teatro di tradizione jesino, da sempre luogo di riscoperta di rarità musicali e di progettazione di nuove forme di spettacolo. “Invece di ridurre le opere liriche di repertorio, o di realizzare serate e gala operistici- dice il direttore artistico Cristian Carrara- abbiamo scelto di riscoprire il vasto repertorio di teatro musicale che può essere messo in scena. Tutti i titoli saranno appunto ‘messi in scena’, vere e proprie opere allestite, e avranno il colore musicale originale, senza alcuna rielaborazione.
Opera lirica, danza e musical si alterneranno, tra prime assolute e grandi classici, tra opera del Settecento e teatro contemporaneo, per offrire al pubblico una rassegna varia e piacevole”.
Inaugurazione sabato 17 ottobre (con replica il 18) con un dittico in omaggio a Giovanni Battista Pergolesi: in occasione dei 100 anni dalla prima rappresentazione del balletto Pulcinella di Igor Stravinskij, costruito su arie del ‘700 napoletano, tra cui alcune di Pergolesi, verrà allestita una nuova creazione di danza, la coreografia per due danzatori creata e interpretata da Sacha Riva e Simone Repelesulla Suite Italiane che Stravinskij compose su alcune tra le pagine più riuscite del suo “Pulcinella”. Co-produzione con Daniele Cipriani Entertainment.
Nella seconda parte della serata va in scena per la prima volta in epoca moderna Lesbina e Milo (1707) del compositore di scuola napoletana Giuseppe Vignola (1662-1712), tre intermezzi per musica su libretto di Carlo De Petris, originariamente inseriti nell’opera La fede tradita e vendicata di Francesco Gasparini. Rappresentata per la prima volta il 1° dicembre 1707 al Teatro San Bartolomeo di Napoli, la partitura rappresenta uno dei primi esempi di intermezzo buffo. Al Teatro Pergolesi l’opera sarà diretta da Marco Feruglio, la regia è di Deda Colonna, scene Benito Leonori;cantano il soprano Giulia Bolcato nel ruolo di Lesbina, e il tenore Alberto Allegrezza in quello Milo; suona la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana. La revisione critica è a cura di Maria Chiara Olmetti.
Salto verso l’opera contemporanea con la nuova produzione de Notte per me luminosa,(7 e 8 novembre) scene liriche su personaggi dell’Orlando Furioso, con musica diMarco Betta, soggetto e testo diDario Oliveri; direttore Gabriele Bonolis, la regia è di Matteo Mazzoni, le scene di Ginevra Fusari e Alice Gentili; cantano Giacomo Medici, Aloisa Eisemblerge Margherita Hibel,voce recitante Giovanni Scifoni, suona la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana.
Scritta per il Teatro Comunale di Modena nel 2016, l’opera si configura come un lungo madrigale scenico a più voci sulla morte di Ludovico Ariosto, di cui propone un’immaginaria narrazione poetica; ma è anche un’opera sul mistero della creazione artistica e sul potere della letteratura e che nasce da altre opere, soprattutto musicali e poetiche. Quattro i personaggi in scena, Angelica, Orlando, Astolfo e Medoro, con la fugace apparizione di un Pastore. Tali personaggi sono evocati dai sogni e ricordi di Ariosto, quest’ultimo interpretato da una voce narrante.
Un’altra prima esecuzione assoluta, in coproduzione con il Teatro “Coccia” di Novara e il Teatro Comunale di Rovigo, il 27 novembre (repliche il 28 e 29) con Giacomo Costantini e la sua CircOpera ŞİRKET. Appello circense all'umanità contemporanea, con la musica del giovane compositore trentino Nicola Segatta. Leonardo Sini dirige il Time Machine Ensemble, la regia è di Giacomo Costantini, le scene di Benito Leonori; nel cast, due cantanti lirici e gli artisti circensi Fabiana Ruiz Diaz, Giacomo Costantini, Andrea Farnetani e Amedeo Miori. È la storia di una compagnia composta da circensi, cantanti, danzatori e musicisti entrati in contatto con George Ivanovic Gurdjieff, uomo interamente consacrato alla ricerca di una conoscenza perduta e all’arduo compito di farla rivivere ai nostri giorni. Canto, musica e danza si intrecciano sul palco con numeri di acrobatica aerea, sospensione capillare, equilibri in altezza, boleadoras e il suggestivo numero di escapologia in una vasca d’acqua.
Un dittico di nuova produzione sarà poi messo in scena il 19 dicembre (replica il 20), con due titoli solo apparentemente distanti tra loro: l’opera buffa in un atto Il telefono (o l’amore a tre) scritto nel 1947 da Gian Carlo Menotti, e gli intermezzi La serva padrona (1733)di Giovanni Battista Pergolesi su libretto di Gennarantonio Federico. Due opere che trattano entrambe dell’amore in maniera comica, avvalendosi di un terzo incomodo: il telefono, in Menotti, il servo muto, in Pergolesi. Nella compagnia di canto sono Giulia Bolcato (Lucy/Serpina), Lorenzo Grante (Ben/Uberto) e Mario Pirovano (Vespone, servo muto). Dirige Flavio Emilio Scogna, la regia è di Jacopo Fo, suona il Time Machine Ensemble.
Si conclude domenica 27 dicembre con il musical Cookies, di Lorenzo Vacchi e Stefano Bonsi, per la regia di Mauro Simone, anch’essa una nuova produzione in collaborazione con la Bernstein School of Musical Theater. E’ la storia dei famosi biscotti americani: nel 1924, alla Johnson School, si tiene la grande cerimonia delle lauree. Tutti gli studenti sognano la loro prossima carriera da economisti, commercialisti e notai. Tra loro, però, c’è una ragazza, Daisy Grey, che sogna di diventare una cuoca e di aprire una locanda tutta sua. In occasione di un concorso culinario, per pura casualità, prepara dei biscotti davvero strani: non hanno il cacao al loro interno, bensì delle gocce di cioccolato che scrocchiano sotto i denti. Daisy non sa che quella ricetta cambierà non solo le sorti del concorso e della sua locanda, ma diventerà un vero e proprio mito.
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