La scomparsa di Ida Haendel

È morta in Florida a novantuno anni, una delle più grandi violiniste del Novecento

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Ida Haendel
Ida Haendel

La grande violinista Ida Haendel è venuta a mancare il 30 giugno 2020 nella sua casa di Miami. Dopo essere stata per decenni protagonista nelle sale da concerto, si era dedicata negli ultimi anni all’insegnamento, formando numerosi ottimi violinisti. Ella stessa aveva studiato con Carl Flesch e George Enescu ed era quindi erede della grande scuola violinistica dell’Europa centro-orientale. Era nata in Polonia il 15 dicembre 1928 da una famiglia ebraica, ma nel 1937 si trasferì in Gran Bretagna e ne prese la cittadinanza. Dal 1952 al 1989 visse in Canada e negli ultimi anni in Florida, ma era anche molto legata affettivamente ad Israele. Una vera cittadina del mondo.

Alla notizia della sua scomparsa, il suo allievo David Garrett ha detto: “La mia cara amica e maestra Ida Haendel è venuta a mancare ieri… Mi ha guidato musicalmente dagli undici ai diciassette anni… Non sarei quello che sono senza di lei”. Il violoncellista Steven Isserlis l’ha ricordata così: “Che donna! Appassionata, ispirata, caparbia, assolutamente unica. Splendida!” e ha aggiunto: “L’esecuzione del Triplo Concerto di Beethoven con lei e Martha Argerich rimane uno dei miei più cari ricordi”. Per quell’esecuzione si misero insieme tre generazioni di grandi interpreti!

Fu una bambina prodigio e nel 1935 arrivò settima al Concorso Wieniawski: non sembrerebbe un grande risultato, se non si pensa che non aveva ancora compiuto sette anni. Quell’anno prima e secondo furono rispettivamente Ginette Neveu e David Oistrach! A undici anni incise il suo primo disco per Decca. Tra le sue prime incisioni si ricordano il Concerto di Beethoven registrato nel 1948 con Rafael Kubelik e la Philharmonia Orchestra, il Concerto di Brahms con Sergiu Celibidache (l’ultima registrazione di Celibidache in studio) e la London Symphony e la Sinfonia spagnola di Lalo con Karel Ancerl e la Filarmonica Ceca, che a lungo rimase l’esecuzione di riferimento di questo brano. Tra le ultime incisioni l’integrale delle Sonate Partite di Bach nel 1995 e la Sonata di Enescu – un tributo al sua maestro – con Valdimir Ashkenazy al piano, che nel 2000 vinse il Diapason d’Or. Ma questo è solo un piccolo estratto della sua ampia discografia. Eseguì spesso anche la musica del Novecento, come i Concerti di Bartok, Walton e Britten, e fu la prima interprete di Tartiniana seconda di Dallapiccola.

Nel 2006 suonò davanti a Benedetto XVI nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Una delle sue ultime apparizioni in pubblico fu alla Sagra Malatestiana nel 2010.

Nel 1970 - a poco più di quarant’anni: anche in questo fu precoce -  scrisse l'autobiografia Woman With Violin. Le sono stati dedicati vari documentari televisivi, tra cui I Am The Violin (2004) e Ida Haendel: This Is My Heritage (2011).

 

 

 

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