Il Settembre dell’Accademia a Verona

Dal 10 settembre al 5 ottobre

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Baltic Sea Philharmonic (Foto Bernd Possardt)
Baltic Sea Philharmonic (Foto Bernd Possardt)

Sono ancora le grandi orchestre sinfoniche le protagoniste della trentaduesima edizione del Settembre dell’Accademia, che si svolgerà dal 10 settembre al 5 ottobre 2023 al Teatro Filarmonico di Verona, per un totale di nove concerti. Ma quest’anno l’Accademia Filarmonica ha voluto allargare lo sguardo anche a generi, organici e repertori diversi, dalla musica americana del primo Novecento che si contamina con il jazz alla musica da film di Morricone e Rota, dalla musica barocca fino ad un ensemble di dodici violoncellisti.

Si inizia con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Juraj Valcuha, ospite d’onore il multiforme e geniale Stefano Bollani, che eseguirà la Rhapsody in blue  di Gershwin, capolavoro del jazz sinfonico e capolavoro tout court del Novecento. Sarà un programma tutto americano, che inizia con Bernstein e finisce con Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo” di Dvořák. Il concerto del 15 è dedicato all’icona del barocco musicale veneziano: Vivaldi naturalmente. L’ensemble Frau Musika diretto da Andre Marcon eseguirà Concerti per più strumenti in varie combinazioni - per quattro e due violini, due corni, due violoncelli, flauti dolci, fagotto - a testimoniare l’interesse del Prete Rosso per i più diversi timbri strumentali, che fa pendant  alla ricchezza cromatica della coeva pittura veneziana. Il giorno dopo torna a Verona una delle più blasonate orchestre britanniche, la Royal Phlharmonic, col suo Direttore musicale Vasilij Petrenko, uno dei più dinamici e apprezzati direttori d’orchestra della generazione dei quarantenni. Il programma è imperniato su due capolavori della musica russa, accomunati dalla trascinante vena melodica tardoromantica, ovvero il Concerto per violino  di Čajkovskij (con la splendida violinista tedesca Julia Fischer) e la Sinfonia n. 2  di Rachmaninov.

Il 19 settembre è la volta del grande cinema italiano in concerto. L’Orchestra Italiana del Cinema esegue musica di quattro premi Oscar: Morricone, Rota, Piovani e Bacalov. Dirige Leonardo Benini con la partecipazione del soprano Susanna Rigacci e del famoso bandoneonista Héctor Ulisses Passarella. il 21 torna a Verona la Baltic Sea Philharmonic, un’orchestra particolarissima, che suona in piedi, sempre a memoria, con programmi molto ricercati: Kristjan Järvi la dirigerà in un concerto intitolato Midnight sun, che porterà l’ascoltatore nel cuore della notte artica con il Cantus Articus di Rautavaara e la nuova composizione dello stesso Järvi Aurora per violino e orchestra; inoltre brani di Grieg, Pärt e Stravinskij (LUccello di fuoco).

Il concerto del 24 sarà un recital solistico del notissimo pianista veronese Alberto Nosè, con un programma all’insegna della godibilità, che allinea Schumann, Chopin, Ravel, Poulenc, Weissenberg (alcuni suoi raffinati arrangiamenti di canzoni di Charles Trenet) e Skriabin. A forze musicali veronesi è affidato anche il concerto del 28 settembre, che vedrà l’Orchestra della Fondazione Arena diretta da Francesco Ommassini impegnata un Gala lirico-sinfonico con la partecipazione di noti cantanti (cast e programma in via di definizione).

Il 2 ottobre arriva a Verona un ensemble fuori dall’ordinario composto da un gruppo di musicisti fuoriclasse, i 12 violoncelli dei Berliner Philharmoniker, che costituiscono le fondamenta sonore di una delle più grandi orchestre del mondo. Quando suonano in gruppo mettono da parte la seriosità che contraddistingue il loro strumento e spaziano in una varietà di generi, dal jazz al tango, dal classico all’avanguardia. Rota, Françaix, Williams, Piazzolla, Ellington ed altri ancora sono gli autori che eseguiranno.

Gran finale il 5 ottobre con la Dresdner Philharmonie, che può vantare una gloriosa tradizione iniziata nel 1870: il polacco Krzystof Urbanski la dirigerà in un programma di grande richiamo, che inizia con l’ouverture delle Nozze di Figaro  di Mozart, prosegue con il Concerto per violoncello  di Schumann, con la giovane viennese Julia Hagen, astro nascente del violoncello. La Sinfonia n. 4  di Čajkovskij suggellerà il concerto e l’intero festival veronese.

 

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