Il Paradiso perduto ma ritrovato
A Lyon l'oratorio di Luigi Da Mancia
Il Paradiso perduto, parafrasando il poema epico di John Milton, è il titolo dato da Franck-Emmanuel Comte all’oratorio di Luigi Da Mancia.
Tutto comincia con il ritrovamento nel fondo antico della Biblioteca Municipale di Lyon di una manoscritto inedito in perfetto stato di conservazione ma senza titolo né autore, men che meno firma o copie stampate, e neanche alcuna esecuzione conosciuta. Solo una data, 1713, e “Da Mancia”, sulla prima pagina. L’enigma era totale. Inoltre un’orchestrazione complessa e raffinata nonché piuttosto singolare per il periodo sono gli elementi che hanno fatto scattare la molla della curiosità del Maestro Comte, specialista di questo repertorio.
Nello stile più classico delle detective stories, Comte coadiuvato dal musicologo Marco Bizzarini dell’Università di Napoli, specialista nella musica antica e barocca, ha potuto sciogliere il velo di mistero attraverso la ricerca storico-musicale e giungere all’attribuzione a Luigi Da Mancia (1658-1708?), compositore italiano noto all’epoca.
Il compositore lavorava sotto la protezione dei duchi di Parma, Mantova e Modena che gli permisero di viaggiare dappertutto in Italia. E proprio per Modena la composizione dell’oratorio fu concepita, in particolare per la Quaresima del 1698, probabilmente eseguita in una sala del Palazzo Ducale.
L’attribuzione, compatibile con il dato biografico del compositore, è supportata dal fatto che la maggior parte del fondo della musica italiana della biblioteca viene da Modena. Inoltre il dato musicologico: orchestrazione spettacolare, colori originali ed unici per l’epoca. Inoltre il dato stilistico perfettamente coerente con le altre composizioni conosciute di Da Mancia.
Tutti elementi questi che hanno spinto Franck-Emmanuel Comte, insieme al Concerto de l’Hostel Dieu, non nuovi alla valorizzazione del patrimonio musicale inedito (di una quindicina di anni fa Il Martirio di Sant’Orsola di Alessandro Scarlatti), alla pubblicazione della trascrizione della partitura, all’esecuzione del pezzo in prima ripresa moderna (il 21 marzo all’Aditorium de Lyon - Orchestre Nationl de Lyon con Le Concert de l’Hostel Dieu), e infine all’incisione per l’etichetta Aparté.
L’oratorio che celebra la natura nel giardino dell’eden, modello di perfezione uomo-natura contrapposto all’imperfezione dell’uomo che trasgredisce il divieto per la sete della conoscenza frantumando l’idillio, l’equilibrio perfetto. Eva, giocando la carta della seduzione, tenta Adamo che cede. Conseguenza la cacciata di entrambi dal Paradiso. Di qui il titolo assegnato all’oratorio: Il Paradiso perduto.
Da Mancia scriveva anche opere, e il suo oratorio è una girandola multicolore che ha tantissime sfumature nell’orchestrazione estremamente ricca: ogni numero è caratterizzato da un proprio colore. descrittivo della situazione narrata.
Il progetto si avvale anche della collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Lyon.
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