Il "Messiah" proibito

Fa molto discutere in Finlandia la decisione di cancellare l’esecuzione dell’oratorio di Händel in una scuola per evitare discriminazioni religiose

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Suomalainen Barokkiorkesteri (foto Jaakko Paarvala)
Suomalainen Barokkiorkesteri (foto Jaakko Paarvala)

Fa molto discutere in Finlandia la decisione del direttore di una scuola media della regione di Uusimaa di sospendere l’esecuzione prevista del Messiah di Händel con la Suomalainen Barokkiorkesteri, l’Orchestra barocca finlandese, e il Coro da Camera di Helsinki per non creare discriminazioni su base religiosa negli studenti della scuola. Il concerto rientrava nel progetto Lähelle, sostenuto da finanziamenti pubblici con l’obiettivo di presentare gratuitamente musica di qualità in scuole e biblioteche.

Si ritiene che all’origine della decisione di cancellare il concerto vi sia un caso recente avvenuto a Hämeenlinna, cittadina a un centinaio di chilometri a nord di Helsinki, dove una scuola è stata multata per 1.500 euro per aver discriminato un alunno di una scuola elementare oppostosi all’ascolto di canzoni a tematica religiosa quali la morte, la crocifissione e l'espiazione dei peccati attraverso il Cristianesimo. Una speciale Commissione incaricata di promuovere l’uguaglianza e la diversità ha ritenuto vi fossero gli estremi per procedere. La stessa Commissione ha informato che le segnalazioni di casi che riguardano discriminazioni su base religiosa legati a manifestazioni culturali o musicali sono in netto aumento.

Se le due scuole al centro dei controversi casi rifiutano ogni commento, per le autorità politiche e religiose del paese la condanna è pressoché unanime. A dirsi «sconvolta per la decisione» è Laura Kajander, direttrice esecutiva dell'Orchestra barocca finlandese, che si dice preoccupata per l’educazione nelle discipline artistiche dei giovani finlandesi soprattutto in un contesto di tagli dei finanziamenti pubblici alle attività culturali operati dal governo di centrodestra finlandese. «Se oltre ai tagli ci si deve preoccupare anche del tipo di cultura che deve diffondere – ha aggiunto – allora ci sono molti motivi per essere preoccupati». 

Pressoché tutti gli esponenti della politica protestano. «Che razza di società è quella in cui agli studenti non è permesso ascoltare un concerto barocco e apprendere la storia culturale?» si chiede il Ministro della Sicurezza sociale Sanni Grahn-Laasonen, esponente del Partito della coalizione nazionale di centro-destra, che aggiunge: «Un tale eccesso di sensibilità non tutela i diritti, ma limita le opportunità» Anche la Chiesa fa sentire la propria voce attraverso le parole di Teemu Laajasalo, vescovo della diocesi di Helsinki: «I tratti cristiani non possono essere eliminati dal nostro background. Anche se l’arte fosse vietata, ripulire il nostro ambiente dalle tracce del cristianesimo richiederebbe un cambiamento notevole: viviamo nel 2024, abbiamo una settimana di sette giorni e una paga doppia il settimo giorno, destinato al riposo. Tutto questo è frutto della storia».

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