I Münchner Philharmoniker scelgono Shani

L’israeliano Lahav Shani sarà il nuovo direttore principale dell’orchestra

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Dieter Reiter e Lahav Shani ( Foto Michael Nagy)
Dieter Reiter e Lahav Shani ( Foto Michael Nagy)

L’israeliano Lahav Shani sarà il nuovo direttore principale dei Münchner Philharmoniker a partire dalla stagione 2026/27. Su proposta dell’orchestra il Consiglio comunale di Monaco di Baviera ha approvato la nomina, offrendo a Shani un contratto quinquennale. Soddisfatto il sindaco del capoluogo bavarese, il socialdemocratico Dieter Reiter, che si è detto convinto che Lahav Shani interpreta perfettamente il nuovo entusiasmo che si sta risvegliando per la musica classica. Dal canto suo, Shani ha espresso la sua gratitudine per la fiducia accordatagli e ha definito un onore plasmare il futuro insieme ai musicisti dell’orchestra.

Nato a Tel Aviv nel 1989, Lahav Shani ha studiato alla Buchmann-Mehta School of Music della sua città natale prima di perfezionarsi all’Hochschüle für Musik “Hanns Eisler” di Berlino, dove ha avuto come docente Daniel Barenboim per la direzione d’orchestra. Già assistente di Zubin Mehta, Shani è stato direttore ospite dell’Israel Philharmonic Orchestra e quindi dei Wiener Symphoniker, prima della nomina a direttore principale della Rotterdam Philharmonic Orchestra dalla stagione 2018-19 fino alla fine della stagione 2025-26. Pochi giorni fa Lahav Shani è salito sul podio della Filarmonica della Scala per dirigere il concerto inaugurale della nuova stagione sinfonica dell’orchestra milanese.

Con questa nomina, si chiude l’era di Valery Gergiev, in carica dal 2015 e allontanato dalla guida dei Münchner Philharmoniker undici mesi fa. Come ha spiegato lo stesso sindaco Reiter, il direttore d’orchestra non aveva preso chiaramente e inequivocabilmente le distanze dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, “nonostante le mie richieste”. Dalla sua fondazione nel 1893, l’orchestra vanta fra i suoi direttori principali personalità celebri come Hans Pfitzner, Hans Rosbaud, Rudolf Kempe, Sergiu Celibidache, James Levine, Christian Thielemann e Lorin Maazel.

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