Gallacci lascia l'Opera Giocosa
Il presidente si è dimesso
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Tito Gallacci, storico presidente dell'Opera Giocosa, ha rassegnato nei giorni scorsi le dimissioni dall'incarico nel corso di una riunione del consiglio d'amministrazione.
La carica presidenziale è stata assunta da Giovanni Di Stefano che mantiene anche quella di direttore artistico, mentre il consiglio ha nominato Gallacci presidente onorario.
"Il Teatro dell'Opera Giocosa, unico Teatro di Tradizione in Liguria - ha dichiarato Gallacci - ha svolto con serietà e dedizione, fino ad oggi, un'attività artistica preziosa per l'arricchimento culturale della città di Savona e della regione. Le condizioni economiche di questo particolare momento storico mettono in seria difficoltà la vita dei teatri e delle istituzioni culturali, gettando nel
vuoto il patrimonio musicale e la formazione delle future generazioni. Le mie dimissioni sono la risposta a chi avrebbe potuto, anche solo in parte, colmare questo vuoto; sono inoltre l'unica forma di protesta che mi è rimasta". Un addio polemico, insomma, contro le Istituzioni che stanno tagliando i finanziamenti mettendo in seria difficoltà molte realtà locali.
Medico con la passione per la lirica, Gallacci aveva assunto la guida dell'Opera Giocosa nel 1978. Erano anni di profonda crisi gestionale e Gallacci ha nel corso di alcune stagioni rilanciato la Giocosa puntando su giovani artisti, su alcuni nomi di richiamo (fra tutti Luciana Serra) e su titoli minori che attiravano un pubblico di melomani incuriositi: "Ricordo - racconta - i pienoni per il Donizetti meno esplorato come "Torquato Tasso" o "Il furioso all'isola di San Domingo"."
Nel 1984 la Giocosa ha lasciato Genova (dove era nata e dove si tenevano fino ad allora le stagioni operistiche) per approdare a Savona al Teatro Chiabrera che è tuttora la sua sede stabile.
Tocca ora a Giovanni Di Stefano (direttore d'orchestra, docente al Conservatorio di Spezia) lavorare per assicurare la prossima stagione e affrontare il problema delle risorse finanziarie.
Roberto Iovino
Roberto Iovino
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