Beethoven per ripartire a Santa Cecilia
Un’estate che inizia con Pappano nelle nove Sinfonie di Beethoven e finisce con Pollini
L’Accademia di Santa Cecilia ha presentato ieri - un giorno dopo l’Opera - la sua stagione estiva all’aperto, ma con uno sprint fulmineo supererà l’Opera e inizierà per prima. Ovviamente la metafora sportiva è scherzosa. Questa non è una gara a chi arriva primo, al contrario queste ripartenze (nei giorni scorsi hanno ricominciato anche la IUC e poi Roma Sinfonietta e l’Accademia Filarmonica Romana) vanno considerate tutte insieme come un segnale di speranza per il superamento dell’emergenza e per la ripresa (con tutte le precauzioni del caso) dell’attività in campo musicale, inviando ai turisti italiani e stranieri il messaggio che si può ricominciare a venire nella città eterna, perché le sue bellezze artistiche sono nuovamente fruibili.
Rispetto ad altre città, Roma ha la fortuna di avere sempre avuto delle stagioni musicali estive all’aperto, in spazi che permettono di avere un pubblico non troppo esiguo anche con la attuale normativa anti Covid-19. Santa Cecilia ha a disposizione la cavea del Parco della Musica, che normalmente può accogliere circa tremila persone, ora ridotte a mille, ma si spera che potranno essere aumentate quando la Regione comunicherà la sua nuova ordinanza in materia, attesa nei prossimi giorni.
Il programma di questa stagione estiva è di indiscutibile qualità e allo stesso tempo popolare. Dal 9 al 24 luglio Antonio Pappano dirigerà le nove Sinfonie di Beethoven in cinque concerti, con i biglietti a prezzi assolutamente non proibitivi. Come ha detto Michele dall’Ongaro, Presidente dell’Accademia, eseguire l’integrale sinfonica beethoveniana è qualcosa che ogni orchestra dovrebbe periodicamente fare, perché è un momento di maturazione e crescita. Il ciclo completo di queste sinfonie fu diretto per la prima volta all’Accademia nel 1909 da Michael Balling - un grande dell’epoca - e da allora è stato ripetuto tante altre volte, fino ad arrivare ai cicli diretti in anni più recenti da Christian Thielemann, Myung-Whun Chung, Claudio Abbado (con i Berliner Philharmioniker) e dallo stesso Pappano. Senza contare le innumerevoli volte che singole Sinfonie sono state dirette da Mahler, Mengelberg, Toscanini, Furtwängler, De Sabata, Klemperer, Karajan, Bernstein, Kleiber padre e figlio e via seguitando. Non si può negare che l’orchestra di Santa Cecilia abbia una grande tradizione beethoveniana!
Dall’Ongaro ha voluto ringraziare Pappano – collegato in videoconferenza da Londra – anche per essersi diminuito del 100% il suo compenso come direttore musicale dell’orchestra e per aver ridotto enormemente il suo cachet per questi concerti. Va detto che a permettere di averlo a Roma per questo ciclo beethoveniano è stata la coincidenza – che non siamo così cinici da definire “fortunata” - della sospensione dell’attività del Covent Garden, dove Pappano sarebbe stato impegnato per tutto luglio.
Dopo il ciclo Beethoven sono in cartellone un concerto il cui programma è ben spiegato dal titolo “Libertango”, col Coro dell’Accademia di Santa Cecilia diretto da Piero Monti e l’Anna Tifu Tango Quartet. Poi i Carmina Burana e un programma mozartiano diretto da Carlo Rizzari. Si chiude il 6 agosto, per ricominciare il 4 settembre con Alexander Lonquich nelle vesti di pianista e direttore, che recupera uno dei suoi concerti dell’integrale beetoveniana per pianoforte e orchestra, cancellati a causa del lockdown. L’11 e il 24 torna sul podio Pappano, che poi partirà con l’orchestra per una tournée a Budapest, Vienna (due concerti al Musikverein), Linz e Bratislava. Mentre l’orchestra preparerà le valige, arriverà Maurizio Pollini, con il cui concerto del 25 settembre riaprirà i battenti la grande Sala Santa Cecilia dell’auditorium romano.
L’incontro per la presentazione dei concerti estivi è stato anche l’occasione per ricordare l’attività di Santa Cecilia via internet durante il lockdown. Sono stati messi in streaming concerti delle passate stagioni, video musicali per i più piccoli, clipper il settore educational, lezioni e conferenze, ma in particolare consigliamo di vedere tre brevi video: Santa Cecilia e la grande bellezza con la regia di Paolo Sorrentino e la partecipazione di Toni Servillo, mentre Pappano dirige il finale di Pini di Roma di Respighi, Fuoco di gioia dall’Otello, diretto ancora da Pappano, e Anima Mundi (in collaborazione con Fendi) con Anna Tifu e un gruppo da camera dell’Accademia che eseguono l’Estate di Vivaldi sullo sfondo distopico del cosiddetto Colosseo quadrato. Sono ancora visibili sul sito www.santacecilia.it e su youtube.
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