Bachler vince e piglia tutto 

Nella controversia per la guida al Festival di Pasqua di Salisburgo Christian Thielemann e la Staatskapelle di Dresda escono sconfitti e lasciano dopo il 2022

 

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Nikolaus Bachler
Nikolaus Bachle

Alla fine il Consiglio di indirizzo del Festival di Pasqua di Salisburgo ha deciso: il contratto all’attuale direttore artistico Christian Thielemann non sarà rinnovato oltre la scadenza del 2022. Il direttore d’orchestra tedesco esce dunque sconfitto nella controversia con il sovrintendente designato Nikolaus Bachler, innescata dallo stesso Thielemann dopo lo scontro sui programmi da lui presentati per le edizioni 2022 e 2023. Anche la Sächsische Staatskapelle di Dresda terminerà il suo rapporto con il festival salisburghese lasciando mano libera al vincitore Nikolaus Bachler. 

Oggetto di critiche anche pesanti, Bachler torna oggi sulla vicenda in una intervista al quotidiano austriaco Die Presse con toni tutt’altro che conciliatori: “Non mi lamento e non mi sorprende che molti, con un atteggiamento conservatore e perfino reazionario, rimpiangano Thielemann. Me lo aspettavo. Quando Gérard Mortier arrivò a Salisburgo nel 1991, si scrisse - come ora - che avrebbe distrutto il festival. E cos'è successo? Il festival è diventato vivace e vario.” E ricorda anche le critiche che lo investirono nel 2013 a Monaco quando decise di non rinnovare il contratto di direttore musicale a Kent Nagano: “Chiamai Kirill Petrenko e fui lapidato. Sei mesi dopo ero già l’eroe che aveva portato Petrenko a Monaco di Baviera.” Quanto alla polemica con Thielemann, Bachler rivela di aver cercato un contatto in più occasioni per discutere di come rinnovare insieme il Festival di Pasqua, ma di aver ricevuto soltanto una risposta dalla segretaria del direttore d’orchestra. 

Rispondendo alle accuse di essersi fatto sfuggire una delle migliori orchestre al mondo come la Staatskapelle di Dresda, Bachler sostiene che le orchestre di livello mondiale non mancano “dal Concertgebouw di Amsterdam, ai Berliner Philharmoniker, alla Münchner Rundfunkorchester, a Santa Cecilia o alla Chicago Symphony” e aggiunge “è provinciale ritenere che ci siano solo tre buone orchestre al mondo. Semplicemente non è vero.” Quanto ai piani futuri per il Festival di Pasqua, il sovrintendente designato aveva già fatto sapere di voler aprire a generi diversi come danza e jazz e di voler portare ogni anno a Salisburgo una orchestra diversa con il proprio repertorio: “I russi porteranno Čajkovskij, gli italiani Verdi e da Dresda porteranno Strauss”. E rassicura: “Il lavoro è appena iniziato ma la mia impressione è che molte di queste orchestre hanno voglia di venire a Salisburgo.” 

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