Addio a Jean-Claude Malgoire

La morte del pioniere della prassi musicale storicamente informata nella musica antica

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Addio a Jean-Claude Malgoire
Foto di Philippe Huguen

Il mondo musicale francese è in lutto per la scomparsa di Jean-Claude Malgoire, avvenuta il 14 aprile scorso. Oboista e direttore d’orchestra di fama internazionale, Malgoire è stato soprattutto pioniere della prassi musicale storicamente informata, come hanno ricordato i migliori interpreti attivi oggi sulla scena della musica antica.

Nato ad Avignone nel 1940, dove aveva iniziato gli studi – proseguiti a Parigi –, dopo essere stato solista della Orchestre de Paris nel 1966 aveva fondato La Grande Écurie et la Chambre du Roy, nome ispirato all’edificio alle dipendenze della Reggia di Versailles che era destinato sia ai cavalli e alle carrozze che alla servitù, della quale facevano parte anche i musicisti di corte.

Con lo storico ensemble, che è stato fra i primi ad utilizzare copie di strumenti storici, Malgoire ha aperto la strada alla riscoperta delle meraviglie della musica barocca eseguendo opere di Lully, Campra, Rameau, Handel e molti altri compositori. Da diversi anni dirigeva l’Atelier Lyrique de Tourcoing, ma nel corso della sua intensa e fortunata attività concertistica, discografica, di formazione e di promozione della cultura musicale l’artista francese ha abbracciato musiche di diverse epoche, comprese quelle contemporanee interpretate dal gruppo 2E2M, del quale ha fatto parte fin dagli esordi del 1972.

Nel corso di una recente e lunga intervista andata in onda in cinque puntate sulla emittente radiofonica France Musique tra il 19 e il 23 marzo aveva pronunciato la frase che meglio di ogni altra riassume lapidariamente la poliedrica attività artistica della sua vita: «Ho praticato la musica dall’XI al XXI secolo».

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