Transmission Towers, i tralicci dell’afrofuturismo
Psichedelia black e ritmi da ballo per il debutto del duo di Mark Kyriacou ed Eleanor Mante
Viaggiatori trascendentali, idee che rimbalzano da entrambe le rive del Mersey, i Transmission Towers si stagliano alti all’orizzonte.
Fattasi le ossa nell’underground, questa macchina di soul cosmico formata da Mark Kyriacou ed Eleanor Mante si muove in maniera dinamica tra beat con basso interplanetario pesante, soul minimalista ed eccentrico e afrofuturismo in chiave highlife.
La prima trasmissione è in corso: Transmission One è a nostra disposizione, fluttua nell’etere aspettando di essere captata per poi stupirci.
Questo debutto sulla nuovissima etichetta di Luke Una, É Soul Cultura, in collaborazione con Mr. Bongo, è un brillante album di soul elettronico elaborato da questo duo con base a Liverpool, finora abbastanza misterioso: atmosfere interstellari, emozioni profonde e groove costruiti intorno a giri di basso belli carichi, associati a invenzioni post punk e motivi musicali che si appiccicano per giorni all’ascoltatore.
Una frase letta su Mojo mi aveva incuriosito e spinto ad ascoltare questo disco presente sulla pagina Bandcamp dei TT (incredibile, il giornalismo musicale serve ancora a qualcosa…): «Una fusione di Shabazz Palaces, Sun Ra e space funk storto e instabile, i risultati causano dipendenza». Un bel biglietto da visita, ne converrete.
Il progetto del disco comincia tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 quando, attraversando un periodo d’incertezza musicale, Mark decide di fare ritorno a quei suoni che l’hanno ispirato alla fine degli anni Ottanta e all’inizio dei Novanta: butta giù due idee e manda il file a Eleanor, con cui è in contatto da tempo, con l’idea, prima o poi, di cominciare una collaborazione stabile.
Lei improvvisa una parte vocale e la spedisce a Mark il quale la ripulisce e la adatta alla base di synth che ha già preparato: “Up” è pronta e diventa lo stimolo per procedere col progetto.
È poi la volta di “Roller Skater 23”, portata a termine con lo stesso procedimento che possiamo definire “avanti e indietro”.
L’approccio vocale di Eleanor scatena l’attività compositiva di Mark, è un’epifania musicale. I due brani sono entrambi perfetti per i club: «Il clubbing è stato sempre uno dei miei sfoghi principali – dice Eleanor a Justin Turford di Thruth and Lies. Amo ballare. Ascoltare musica fantastica sparata da sound system potenti, beh, quello è il mio posto felice. Mi piace essere in grado di vedere la gente che balla e interagisce con i nostri pezzi, quella è davvero la parte migliore. Vedere la gente che comincia con un leggero movimento del capo, poi le spalle che cominciano ad andare e i piedi che cominciano a muoversi strascicando. Quello per me è il massimo e spero che la nostra musica permetta alle persone di lasciarsi andare e provare belle sensazioni».
«Era l’inizio del 2023 e stavo pensando a come avrei voluto che fosse la mia prossima fase musicale, quando, come uscendo fuori dal nulla, Mark mi contattò chiedendomi se avessi ancora voglia di fare musica. Gli risposi “cazzo, sì!” e le cose sono andate avanti. È stato bello riprendere a scrivere senza mettere in discussione il processo ma solo scorrendo insieme» - Eleanor Mante su Mr Bongo Zine vol.3
Il suono di Transmission One ricorda a volte quello delle produzioni di 30/35 anni fa, evidenziando il desiderio di ricreare l’essenza e le vibrazioni di quei motivi di musica elettronica che segnarono in maniera indelebile la giovinezza di Mark, arrivando al punto, per un certo periodo, di non ascoltare nuove produzioni per non inquinare il ricordo di quelle del passato.
I principali elementi musicali sono poche drum machine e qualche synth con alcuni elementi organici aggiunti in un secondo tempo come le congas e le percussioni affidate a Ian "Budgie" Jones (presente anche nelle esibizioni live).
Punteggiature di basso e chitarra sono state fornite da Tom Sumnall e Stu Macdonal, con Cait Walker al corno inglese in pochi pezzi e Michelle Bee ai cori. Quasi tutta la musica è stata composta nell’appartamento di Mark, mentre Eleanor ha inciso le sue parti vocali a casa sua o nel corso di un paio di sessioni di registrazioni in coppia a casa di Mark.
«Un debutto rovente. La vibrazione è eccitante in maniera stramba» - Electronic Sound Magazine
Un album che ha tutti gli elementi per essere considerato un instant classic: il punk-funk aggressivo di “Up” e “Everything”, debitori in ugual misura nei confronti sia di ESG sia del recentemente scomparso Damo Suzuki, il soul a forte carica emotiva di “Sparse”, “One” e “Go Slow Heart”, i suoni del sole extraterrestre di “Cosmic Trigger” e “Planetary Alignment”, atmosfere spirituali e psichedeliche che si uniscono al corpo e alla carnalità e, per finire, identità diverse che si mescolano (Liverpool, Ghana, Nigeria, Irlanda, la parte greca di Cipro).
Il risultato è un album che riesce a mescolare alla perfezione i gusti musicali e le esperienze dei due musicisti (due esempi tra tutti: la techno di Detroit e lo spiritualismo cosmico di Sun Ra) in qualcosa di assolutamente attuale.
Come ha scritto la rivista Test Pressing, siamo di fronte a «il viaggio spaziale di un album che prende slancio quando raggiunge i confini esterni e si lascia la Terra alle spalle».
«Un detonatore cosmico è un evento o un’esperienza che causa un significativo spostamento nella coscienza o nella prospettiva. Ciò può essere una consapevolezza improvvisa, un’intuizione profonda o un’esperienza trasformatrice che conduce a una comprensione più profonda dell’interconnessione dell’universo. I detonatori cosmici sono spesso descritti come momenti di risveglio o di illuminazione che catapultano gli individui sul cammino della crescita personale e dell’evoluzione spirituale» - Robert Anton Wilson