Il futuro luminoso di Adrianne Lenker
Bright Future è il nuovo lavoro di Adrianne Lenker, in libera uscita dai Big Thief
Considerassimo le apparenze, tipo il copricapo Stetson ostentato nella foto di copertina, potremmo incasellare il nuovo lavoro di Adrianne Lenker nella tendenza “country glamour” enunciata di recente da Beyoncé.
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Il sincronismo è tuttavia incidentale: in libera uscita dai Big Thief, baluardo statunitense dell’indie rock contemporaneo venerato persino da Barack Obama, colei che ne è cantante, chitarrista e punto focale esplora da solista i meandri della tradizione americana in maniera rispettosa, illuminandoli con la propria poetica sensibile e immaginifica.
La sua attività individuale, del resto, predata l’esperienza di gruppo: appena 14enne, pubblicò nel 2006 l’album Stages of the Sun, passo inaugurale di una serie proseguita fino alla doppietta del 2020 costituita da Songs e Instrumentals.
Nel tempo la qualità della scrittura si è raffinata, raggiungendo livelli magistrali, benché l’autrice abbia confessato a “The Guardian” di ritenersi “ancora una principiante”.
La preparazione del disco era cominciata dopo l’estate del 2022, segnata dalle controversie suscitate dall’annuncio di un paio di show della band a Tel Aviv, città natale del bassista Max Oleartchik: appuntamenti poi annullati (a questo proposito, va segnalato l’appello al “cessate il fuoco” da lei associato una decina di giorni fa alla pubblicazione su Bandcamp dell’Ep di provini I Won’t Let Go of Your Hand, i cui proventi saranno devoluti interamente al Palestine Children’s Relief Fund).
Turbata dalle polemiche e stressata dagli impegni professionali, aveva dunque necessità di staccare la spina: luogo ideale per farlo era lo studio Double Infinity, ricavato in un antico casale annidato in un bosco del New England, ambientazione che può ricordare il Bon Iver di For Emma, Forever Ago, anche se all’ascolto l’effetto è più da Dylan nel formato Basement Tapes.
Insieme a un trio di musicisti e al produttore di fiducia Philip Weinrobe, Lenker si è insediata là disconnettendosi da qualsiasi contatto digitale e immergendosi nella dimensione analogica dell’habitat tecnologico (il materiale è stato registrato su nastro magnetico). L’atmosfera di schiettezza rurale è resa in modo esemplare dall’iniziale “Real House”: un pianoforte opaco, rumori fortuiti, l’ombra di un violino e l’esile melodia della voce, attraverso la quale filtrano memorie d’infanzia (“Sono una bambina che canticchia nella nitidezza dello spazio nero, dove le stelle brillano come lacrime sul viso della notte”) ispirate dalla figura materna (“Ora ho 31 anni e non mi sento forte, e tutto ciò che voglio è il tuo amore”).
Lo scenario emotivo cambia immediatamente in “Sadness Is a Gift”: “Sappiamo entrambi che non c'è più nulla da dire, il caso ha chiuso i suoi occhi luminosi e si è girato dall'altra parte”, canta circonfusa da uno spleen country vecchia scuola.
Protagonista principale è nei testi il sentimento amoroso, fra patimenti ed euforie: alternanza simboleggiata da “Evol”, l’opposto speculare di love che intesta un’ombrosa ballata zeppa di palindromi (“Part/Trap”, “God/Dog”, “Devil/Lived”) e introdotta dall’avviso “Le parole al contrario sono micidiali”. Agli slanci passionali si dedicano invece “No Machine” (“Non diamo in pasto a una macchina il nostro sogno, prendimi per mano, andiamo insieme”, culminando in un disarmante “Non so cosa farei senza di te”) e “Ruined”, incantevole epilogo dalla fragilità cristallina (“Non mi basti mai, arrivi qui e sono rovinata”).
Frattanto, a metà strada, aveva rispolverato “Vampire Empire”, brano dei Big Thief edito su singolo lo scorso anno, accelerandone la cadenza, irruvidendolo nella forma e moltiplicandone così l’intensità: “Ho camminato per l’ultima volta verso il tuo pugnale, è come cercare di accendere un fuoco con i fiammiferi nella neve”.
Subito prima c’era però “Free Treasure”, polifonica fiaba folk narrata su tiepido arpeggio di chitarra acustica rivelando la ricetta di quel “tesoro gratuito”: “Comprensione, pazienza e piacere, tempo e attenzione, amore smisurato”.