C'è modo e modo di "reinventare" un balletto perduto, operazione in sé discutibile ma molto praticata, anche in Russia. La Compagnia del Bol'šoj ospite di Milano lo dimostra: tre atti di noia pedante, ancorchè con danzatori meravigliosi, per La fille du Pharaon di Lacotte; due atti di brio , invenzione coreografica, dotte citazioni per Il Limpido ruscello, il balletto che fece imbestialire Stalin nel 1935 e che Alexej Ratmanskij ha resuscitato.