Yikeshan Abudushalamu ha vinto il Concorso Berio

Il trentaquattrenne compositore cinese si è affermato su 128 concorrenti provenienti da 37 paesi

Yikeshan Abudushalamu
Yikeshan Abudushalamu
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classica

Il cinese Yikeshan Abudushalamu è il vincitore della prima edizione del Concorso Internazionale di Composizione Luciano Berio, promosso dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal Centro Studi Luciano Berio.

I candidati erano ben 128, provenienti da tutto il mondo, e non è un modo di dire: 89 dall'Europa, 14 dalle Americhe, 22 dall'Asia, 2 dall'Australia e 1 dall'Africa, in rappresentanza di 37 nazioni. I compositori avevano una fascia di età che va dai 13 (!) ai 40 anni, età massima per l’ammissione. L’estremo oriente è risultato il trionfatore assoluto, poiché la giuria (composta da Antonio Pappano presidente, Ivan Fedele, Unsuk Chin, Tristan Murail e Augusta Read Thomas) oltre a Abudushalamu ha premiato con una menzione d’onore Hankyoul Yoon (Corea del Sud) e Li Bo (Cina).

Il premio consiste in una borsa di studio di 20.000 euro finalizzata alla composizione di un brano originale per orchestra sinfonica, che nella stagione 2020-2021 sarà eseguito dall’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, con la direzione di Antonio Pappano, e poi da quella del Maggio Musicale Fiorentino, dalla Filarmonica della Scala e dalla Sinfonica Nazionale della RAI.

Poiché è ancora sconosciuto in Italia, non sarà inutile dare qualche notizia essenziale su Yikeshan Abudushalamu. È nato nel 1985 nello Xinjiang, regione autonoma della Repubblica popolare cinese e fa parte della etnia turcofona uigura. Ha studiato a Shangai e poi a Ginevra, dove è stato allievo di Michael Jarrell per la composizione e di Luis Naon per l’elettroacustica. Finora non è mai stato eseguito in Italia e per avere qualche informazione sulla sua musica gli abbiamo posto via mail alcune domande, cominciando col chiedergli di definire il suo stile musicale. 

«In senso generale la mia è musica classica contemporanea. Cercando di essere più preciso, ho sempre perseguito l'originalità, la delicatezza, la polarità, la varietà, l'asimmetria e, la percezione, che corrispondono rispettivamente allo stile, alla disposizione timbrica, all'ambientazione dinamica, alla stratificazione della tessitura, alla distribuzione strutturale e alla modellazione del suono della mia musica. Ma più che parlare della mia musica, vorrei segnalare un link a una selezione delle mie opere, in modo che gli ascoltatori possano sentirle essi stessi».

In che misura la sua musica è influenzata dalla tradizione del suo paese e che ruolo ha invece quella occidentale?

«Fino ai dodici anni d’età ero più interessato alla pittura che alla musica, ma poi ho scoperto i dischi di Michael Jackson, che improvvisamente hanno spostato i miei interessi dall'arte della pittura al mondo musicale. Da allora ho iniziato ad ascoltare diversi tipi di musica, come rock, fusion, blues, classica e così via».

«La mia musica rappresenta solo me stesso, un essere umano, diverso da qualsiasi altro».

«Nel 2003 ho deciso di prendere regolari lezioni di composizione e mia madre ha incoraggiato il mio sogno, perché ha capito che avevo trovato la mia strada. Nel corso del mio studio della composizione mi sono state fatte spesso delle domande da parte di varie persone sulle correlazioni tra la mia origine e le mie inclinazioni musicali e la mia risposta è sempre stata e sempre sarà: la mia musica rappresenta solo me stesso, un essere umano, diverso da qualsiasi altro. La mia patria è il luogo in cui sono nato e cresciuto, ma non gioca nessun ruolo nella mia musica».

La sua vittoria a questo concorso comporta la composizione di un brano per le quattro principali orchestre sinfoniche italiane. Ha già qualche idea su quello che scriverà?

«Ho alcune idee generali, ma niente in particolare, perché le idee cominciano a venirmi in un flusso continuo solamente quando inizio a scrivere degli schizzi sulla carta da musica. Per il momento posso solo dire che manterrò la mia linea musicale fondamentale anche nel nuovo pezzo, che tuttavia sarà più delicato, più energico, più polarizzato, più contrastato e più virtuosistico delle mie opere precedenti: spero di riuscirci».

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