L'autore di questo libro è il direttore dello storico mensile "Rumore", oltre ad essere il batterista della band piemontese Perturbazione. Rossano Lo Mele si occupa anche di insegnare Linguaggi della musica contemporanea (non potrebbe essere altrimenti...) presso una prestigiosa università milanese, perciò questo libro (Scrivere di musica. Una guida pratica e intima, Minimum Fax 2020, 160 pp.,15€) può essere visto come un prolungamento, e una sintesi, di tutte le sue esperienze ed attività in questo campo specifico.
Scrivere di musica non è una cosa affatto semplice, e chi è addentro a questo mondo lo sa benissimo. Farlo al meglio è una delle esperienze più ardue e a volte – va aggiunto – poco gratificanti, di questi tempi complessi che tutti stiamo vivendo. Condensare, non sconfinare nel delirio personalistico e usare le parole giuste al posto giusto diventano quindi una vera e propria missione che richiede grande abnegazione e senso della misura, e questo Lo Mele ce lo spiega senza mezzi termini nei capitoli del libro.
Naturalmente scrivere di musica significa anche saper fare le interviste, e qui Lo Mele attinge alla sua personale esperienza per fare un esempio eclatante: un evento che doveva essere fonte di gioia e di prestigio – l'incontro coi REM al completo – che si risolve in una manciata di righe per via di un'intervista collettiva con più testate presenti concessa nella hall di un albergo, con la band visibilmente annoiata. E poi bisogna saper selezionare con cura le news e, in alcuni casi, coordinare una redazione vera e propria, altro processo che richiede una grande predisposizione all'ascolto e alla organizzazione del lavoro, tutte cose che in pochi sanno fare per davvero.
E qui arrivano le note dolenti: innanzitutto non è sempre facile avere a che fare con gente di talento, altrettanto difficile è riuscire a motivare recensori che magari partono col piede giusto, ma poi subito si rendono conto che il gioco non vale del tutto la candela. Lo Mele conosce questo mondo come le sue tasche, è un mondo dove notoriamente circolano pochi soldi, si fa (quasi) tutto in casa (significativo è il racconto che fa del padre, che lo aiuta a imbustare, pesare e spedire i numeri del giornale agli abbonati). Dove il singolo critico musicale troppo spesso tende a fare della propria esperienza giornalistica un “caso personale”, nella a volte vana speranza di trovare un posto al sole scrivendo principalmente delle proprie passioni.
Lo Mele mette sul piatto una serie di dritte e consigli utili per tutti quelli che volessero tentare una carriera in questo campo, e lo fa passando al vaglio una parte di “critica rock” dagli anni Novanta a oggi; curioso notare come per l'autore la maggior parte delle fonti dalle quali attingere restino di matrice sostanzialmente anglosassone, anche se non mancano i riferimenti alla critica italiana, da Riccardo Bertoncelli a Eddy Cilia (e pochi altri).
«Chi scrive di musica si arroga il diritto di spiegare agli altri cosa stanno sentendo. Non è una faccenda da poco».
«Chi scrive di musica si arroga il diritto di spiegare agli altri cosa stanno sentendo. Non è una faccenda da poco», afferma Lo Mele, e ha proprio ragione. Questa non è solo una pubblicazione per “iniziati”, anzi, sembra proprio il suo contrario.