Premio Alberghini 2021, al via la sesta edizione

Ci parla del nuovo bando, in scadenza il prossimo 30 aprile, il direttore artistico Cristiano Cremonini

Foto © Luca Bolognese Premio Alberghini
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Avviata la sesta edizione del Premio Giuseppe Alberghini, rilevante competizione musicale classica della Regione Emilia-Romagna, istituita nel 2015 dall’Unione Reno Galliera da un’idea di Cristiano Cremonini – tenore e attuale direttore artistico della manifestazione – in partnership con il Teatro Comunale di Bologna e in collaborazione con Fondazione Musica Insieme, Accademia Internazionale di Imola e altre importanti istituzioni musicali.

Dopo un vero e proprio boom di iscritti della scorsa edizione, provenienti da almeno una cinquantina di istituti musicali regionali, e il successo del concerto di chiusura tenuto in tutta sicurezza al Centro congressi FICO Eataly World nell’ottobre scorso con la partecipazione straordinaria di Danilo Rossi, il bando relativo alla nuova edizione del premio, in scadenza al 30 aprile 2021, è già disponibile online sul sito dell’unione Reno Galliera.

Per conoscere la storia di questa manifestazione e i dettagli della nuova edizione abbiamo rivolto qualche domanda proprio all’ideatore e direttore artistico Cristiano Cremonini.

Il Premio Giuseppe Alberghini raggiunge quest’anno la sua sesta edizione: come nasce questa manifestazione e come si è evoluta in questi anni?

«Questo progetto nasce alla fine del 2014. Durante la mia esperienza nell’amministrazione comunale di Castel Maggiore, città dove risiedo, ricevetti un incarico nel settore musicale. In precedenza, parallelamente alla mia carriera di cantante lirico, riaprii il Guardassoni, storico teatro da camera bolognese e ne curai le stagioni per circa una decina d’anni... In quello stesso periodo diedi vita al Concorso lirico internazionale "Città di Bologna", competizione canora ufficiale del capoluogo di regione, che gestii per sette anni in collaborazione con l’Ufficio Cultura del Comune di Bologna e il Teatro Comunale. Ma il Premio Alberghini era tutt’altra cosa...».

«Operavo sulla Città Metropolitana di Bologna, era quindi necessario partire dalla tradizione musicale locale. Dopo un’accurata analisi dei piani didattici degli istituti e delle numerose scuole di musica attive negli oltre 50 comuni del territorio, rilevai la netta predominanza di corsi di formazione strumentale. Non avrebbe avuto senso proporre qui un concorso di canto lirico. Così chiesi consiglio a un amico e grande musicista, il flautista e docente Filippo Mazzoli. Insieme a lui e alla Sindaca di Castel Maggiore Belinda Gottardi, strutturammo un progetto che poi l’Unione intercomunale Reno Galliera approvò e istituì nel 2015, inteso come servizio rivolto all’intera comunità – totalmente gratuito per i suoi fruitori – a tutela della cultura musicale classica tra i giovani e a sostegno dell’affermazione artistica dei talenti emergenti. Partner fondatori del premio furono il Teatro Comunale di Bologna e il Lions Clubs International, con le collaborazioni di Fondazione Musica Insieme e Accademia Internazionale di Imola».

Premio Alberghini Foto © Luca Bolognese
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«A partire dal 2018 Emil Banca Credito Cooperativo, All For Music Bologna e Lavoropiù si unirono ai sostenitori del progetto. Decidemmo di dedicarlo ad un cittadino illustre delle nostre terre, il grande musicista e docente Giuseppe Alberghini (1879 - 1954), primo violoncello del MET di New York all’epoca di Caruso e Toscanini, definito "divino" dal grande poeta D’Annunzio».

«A oggi, in regione, il Premio Alberghini è, a tutti gli effetti, la più grande competizione di musica strumentale classica».

«Dopo il successo delle prime edizioni, rivolte al solo territorio bolognese, capimmo che il concorso, per come era strutturato, poteva benissimo essere ampliato a tutta l’Emilia-Romagna, infatti ricevemmo varie lettere dalle direzioni didattiche delle scuole delle province limitrofe, che ci spronavano a estenderlo anche a loro; cosa che facemmo a partire dalla quarta edizione. A oggi, in regione, il Premio Alberghini è, a tutti gli effetti, la più grande competizione di musica strumentale classica. La gratuità delle iscrizioni penso lo renda addirittura un unicum a livello nazionale».

Anche voi, come tante realtà del panorama musicale e culturale in generale, vi siete dovuti confrontare con le limitazioni e le conseguenze della pandemia da Covid-19: come avete affrontato – e state affrontando tutt’ora – questo periodo per molti aspetti problematico?

«Siamo molto orgogliosi della nostra organizzazione. La stragrande maggioranza dei concorsi classici nazionali e internazionali, di fronte a questa pandemia ha deciso di sospendere le attività o di intraprendere la strada delle audizioni online. Scelta discutibile dal punto di vista qualitativo, se pensiamo che la resa acustica di ogni esibizione è in buona parte condizionata dalla strumentazione con cui si effettuano le riprese. Il Premio Alberghini, grazie alla sinergia fra istituzioni, sostenitori e scuole creatasi in questi anni, è riuscito a realizzare l’edizione del 2020 rigorosamente "in presenza" nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, ricevendo numerosi segnali di stima e consenso dall’intera comunità locale. Il grande concerto finale l’anno scorso si è svolto ad ottobre a Bologna, nell’immenso Centro Congressi di FICO Eataly World – un’area di oltre 1.000 mq – lo spazio ideale per accogliere i ragazzi e i loro genitori in tutta sicurezza».

«Le giornate di selezioni, invece, ben dieci consecutive, si sono svolte nel rinnovato Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore, nostra nuovissima sede operativa, adottando la strategia anti-Covid impiegata dai principali teatri d’opera italiani: utilizzare come palcoscenico gli spazi riservati alla platea. Il risultato, sia dal punto di vista acustico sia sul versante sicurezza è stato eccellente! Quindi avanti così, con determinazione e positività per questa sesta edizione».

Il nuovo Bando pensato per il 2021 si è aperto il 29 gennaio scorso e si chiuderà il 30 aprile: quali sono le principali caratteristiche e novità di questa edizione?

«La struttura principale del bando è pressoché invariata rispetto all’anno scorso, salvo alcuni piccoli dettagli tecnico-anagrafici, utili per facilitare ai concorrenti l’individuazione della propria categoria di appartenenza. La quinta edizione, malgrado la situazione pandemica, ha registrato in assoluto il numero più alto di iscritti – 300 concorrenti – provenienti da una cinquantina di istituti musicali. Un autentico boom se si pensa che l’afflusso è regionale! Questo ci lascia intendere che la formula adottata è molto apprezzata. Le sezioni complessive di strumenti quest’anno sono addirittura 12, se consideriamo anche quelle riservate alle Scuole Secondarie di Primo Grado a Indirizzo Musicale della Città Metropolitana di Bologna: pianoforte, fiati e archi solisti sicuramente quelle più ambite, seguite da formazioni strumentali da camera (dal duo ai 12 elementi) e da chitarra. Vorrei poi porre in evidenza la scelta di confermare per il secondo anno consecutivo Musica vocale, con il chiaro intento di incentivare l’approfondimento delle diverse, importantissime forme del repertorio vocale cameristico europeo. Una tradizione che, purtroppo, va via via scomparendo».

In giuria per questa nuova edizione del Premio Alberghini figurano artisti anche molto differenti tra loro quali il violista Danilo Rossi, il basso Carlo Colombara e il gruppo di arte musicale, performativa e multimediale FontanaMIX Ensemble. Può sembrare forse un elemento secondario, ma credo invece che la composizione della giuria di una manifestazione restituisca molto della visione culturale di un’iniziativa come la vostra. Come avete individuato i componenti della giuria? Qual è il lavoro dietro a queste scelte?

«Credo che uno dei principali motivi per cui questo concorso si sia imposto velocemente e con successo su tutto il territorio regionale sia sicuramente l’alta qualità dei suoi giurati, a partire da coloro che provengono dalle istituzioni musicali che abitualmente collaborano con noi: Teatro Comunale di Bologna, Musica Insieme, Accademia di Imola, Fondazione Teatri di Piacenza, Associazione Angelo Mariani di Ravenna oltre, nelle prime due edizioni, all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino».

«Altro punto di forza che i concorrenti percepiscono e apprezzano notevolmente, credo sia il team di lavoro che ogni anno si costituisce naturalmente fra i giurati, basato sull’amicizia e la stima reciproca. Tutti gli artisti e i docenti invitati dal maestro Filippo Mazzoli (Direttore tecnico e responsabile delle commissioni) e da me, non sono semplici conoscenti ma cari colleghi di lavoro e spesso anche ottimi amici, animati da grande passione per l’insegnamento e da un profondo rispetto per le nuove generazioni. Al termine di ogni audizione viene puntualmente chiesto a tutti i concorrenti di confrontarsi con la giuria e di ascoltarne i consigli. Ai nomi dei maestri giurati sopra citati, che comporranno le commissioni delle varie sezioni di strumento alle selezioni di settembre, possiamo confermare le ormai consuete presenze del violinista e compositore Valentino Corvino, del chitarrista Andrea Orsi, della pianista e compositrice Patrizia Montanaro e del soprano Francesca Pedaci, a cui si aggiungono la flautista Gabriella Melli e il violinista e compositore Guido Felizzi».

«Siamo inoltre in attesa di conferma da parte del fagottista Paolo Biagini, docente al Conservatorio Verdi di Milano e del pianista Olaf John Laneri, vincitore del 50° Premio "F. Busoni", docente al Conservatorio di musica di Adria. Comprenderete che non sia affatto semplice completare nell’immediato il team dei commissari in questo clima di grande incertezza generale generato dalla pandemia, ma ovviamente faremo come sempre del nostro meglio».

L’edizione 2021 del vostro premio, le cui selezioni si svolgeranno dal 06 al 15 Settembre 2021, prevede diverse categorie rivolte a differenti tipologie di “giovani”: quali sono gli obiettivi formativi della vostra iniziativa?

«Sicuramente le intense giornate di selezioni e il concerto finale sono momenti perfetti di scambio per tutti i ragazzi. Il nostro primo intento è quello di stabilire un clima di leggerezza e serenità, che possa subito mettere a proprio agio i giovani artisti e giovare alla loro resa durante l’audizione. Ma la solida rete di collaborazioni con le varie istituzioni e associazioni concertistiche regionali e nazionali instaurata in questi anni ci ha anche consentito di offrire a molti di loro importanti esperienze di formazione artistica, come le masterclass di alto perfezionamento nei maggiori conservatori russi un paio d’anni fa e concrete opportunità di fare musica in contesti prestigiosi, come la Reggia di Caserta, il Teatro Alighieri di Ravenna, o partecipando a progetti internazionali di solidarietà e di pace come quello in Terra Santa nel 2019, con la YMEO (Young Musicians European Orchestra) del maestro Paolo Olmi, sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali. La Musica non si ferma, non può fermarsi, quindi neppure noi!»

Info: http://www.renogalliera.it/premioalberghini.

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