È morta a 81 anni Milva, una delle grandi voci della canzone italiana. È stata interprete versatile come poche: il suo repertorio discografico copre da Brecht alla canzone napoletana, dalle collaborazioni con Franco Battiato ai rock anni sessanta.
Difficile raccontarla in 15 brani appena, ma ci proviamo. 15 canzoni bellissime di Milva, dal 1960 al 2010.
1. Flamenco Rock, 1960
È il 1960, Milva è appena agli inizi e interpreta questo divertissement che celebra la moda internazionale del rock’n’roll (ormai “vecchia” di cinque anni), che – a quanto pare – è arrivata anche in Andalusia.
2. Milord, 1960
Incisa per la prima volta nel 1960 e poi in vari momenti successivi della sua carriera, “Milord” – di Marguerite Monnot e Georges Moustaki, dal repertorio di Edith Piaf – è divenuta uno dei cavalli di battaglia di Milva. Qui la ascoltiamo in un’apparizione televisiva a Senza rete, nel 1968.
3. Il mare nel cassetto, 1961
Alla sua prima partecipazione al Festival di Sanremo (saranno 15 in tutto) con “Il mare nel cassetto”, Milva si dimostra efficacissima anche sui lenti “sanremesi”.
4. Mamaluk, 1963
«Tu sei soltanto un mama-mama-luk"». Un brano minore (firmato da Malgoni, Pallesi e Pinchi), assolutamente irresistibile, uscito su singolo nel 1963.
5. La java rossa, 1965
Milva si cimenta anche a più riprese con il repertorio “da tabarin” degli anni trenta-quaranta, che nella Milano dei sessanta sta tornando di moda (è Milly la grande voce di riferimento). Da Milva, del 1965, un deliziosa java scritta da Angelo Ramiro Borella.
6. Piccolo ragazzo, 1966
La cover italiana della hit “Little Man” di Sonny & Cher, per dimostrare che Milva è a suo agio anche con il repertorio pop americano.
7. Jenny dei Pirati, 1971
Ci sono al mondo poche cose esaltanti come Milva che canta Brecht, per questo disco supervisionato da Strehler.
8. La filanda, 1972
“É ou não é”, dal repertorio di Amalia Rodrigues, diventa nell’Italia dei primi anni settanta – nel pieno della moda del folk – “La filanda”, una specie di canto mondino-femminista che mantiene un po’ del suo sapore portoghese nell’arrangiamento.
9. Canzone della libertà, 1972
Nello stesso 1972 Milva pubblica anche Dedicato a Milva da Ennio Morricone, raccolta di brani di quest’ultimo interamente da lui prodotta. Tra le tracce brilla questo pezzo – uno dei capolavori nascosti della storia della canzone italiana –, scritto da Morricone con il testo di Luciano Lucignani nel 1969 per il film L’alibi dello stesso Lucignani con Adolfo Celi e Vittorio Gassman, e interpretato in origine da Sergio Endrigo.
10. Simon Bolivar, 1975
In Libertà del 1975 Milva interpreta una selezione di canti di protesta dal mondo, da “Per i morti di Reggio Emilia” di Fausto Amodei a “Venceremos”, a “Simon Bolivar” – che qui ascoltiamo in una affascinante combo televisiva con gli Inti Illimani.
11. Soldato Nencini, 1980
Nel 1980 esce Milva la rossa, interamente prodotto e scritto da Enzo Jannacci per Milva – e non serve aggiungere altro.
12. Alexanderplatz, 1982
Il successivo Milva e dintorni è invece interamente scritto da Franco Battiato insieme a Giusto Pio. È il periodo d’oro di Battiato, che sta completando la tetralogia perfetta (L’era del cinghiale bianco – Patriots – La voce del padrone – L’arca di Noè). Il brano che traina il disco è “Alexanderplatz”, uno dei brani più belli mai scritti da Battiato.
13. Nottegiorno, 1983
In Identikit del 1983 Milva si cimenta anche con Paolo Conte, con ottimi risultati.
14. Guapparia, 1997
Nessuna voce pop italiana può esimersi dal confrontarsi con la canzone napoletana classica: Milva dedica a quel repertorio l’album Mia bella napoli, del 1997.
15. Non conosco nessun Patrizio, 2010
Il sodalizio con Battiato si ripropone anche per l’ultimo album di studio di Milva, Non conosco nessun Patrizio. La voce è già segnata, ma l’alchimia ancora funziona.