Tra le tante “manie” settoriali che colpiscono i collezionisti di dischi, una delle più intriganti e curiose è quella che riguarda i “Football Records”, i dischi che hanno a che fare con il calcio.
La recente pubblicazione di uno strepitoso libro che raccoglie ben 900 copertine di 45 giri a tema, Football Disco!: The Unbelievable World of Football Record Covers (Ed. Walther König, 424 pp.,19,80€) è la chiave d’accesso per questo incredibile universo culturale, grafico, sociale, oltre che musicale.
Il libro è curato da Pascal Claude, possessore di una pazzesca collezione di oltre un migliaio di pezzi, dapprima raccolti nel prezioso sito 45Football – dove si possono anche ascoltare in streaming le canzoni, tuffatevi! – e ora quasi tutti proposti in pagine che si fanno sfogliare in un crescendo di sorpresa e divertimento, svelando progressivamente l’evidenza che, più che una storia musicale del calcio, siamo di fronte a una strepitosa storia visuale e culturale di questo sport.
Non è infatti difficile immaginare che se la gran parte delle canzoni sono musicalmente piuttosto prevedibili e qualitativamente non imprescindibili (con qualche eccezione), le copertine rappresentano invece un preziosissimo archivio di stili e intenzioni comunicative, che spazia dal trash e dal dilettantismo fino a soluzioni davvero intriganti.
Nel libro Claude ha voluto raccogliere visivamente le copertine per grandi temi, partendo dai dischi con l’immagine di un pallone, passando per gli inni delle squadre con la formazione fotografata nell’imperitura posa della foto di rito, per i 45 giri cantati da calciatori più o meno famosi, per le canzoni celebrative di Mondiali e Europei, giungendo ai dischi dedicati al calcio da altri cantanti e così via.
Anche solo a volere raccontare una parte minima di questo “tesoretto” si potrebbe passare qualche ora: c’è tutto il filone Boca Juniors, quello degli stadi, quello dei calciatori pop-star (da Chinaglia a Ruud Gullit a Pelé con Elis Regina a Gascoigne…), c’è la sapiente scelta grafica di lavorare con accostamenti cromatici che inchiostrano di rosso pagine in cui convivono serenamente il Nottingham Forest il Belgio e l’Aarau, c’è la sindrome Amarcord che gioca continui tranelli, specialmente al lettore calciofilo non più giovanissimo.
Lasciandovi il piacere di creare ciascuno il proprio percorso, ci prendiamo ancora un po’ di spazio solo per raccontare dell’ampia – come immaginabile – sezione “italiana” del libro, cui l’autore dedica anche un breve saggio.
Ricordando il lavoro editoriale di Riccardo Scannapieco, Calcio a 45 giri. Un viaggio nel calcio attraverso gli inni delle squadre italiane, Claude riporta alla memoria dei lettori “Una canzone per la vostra squadra”, serata sanremese del 1964 con Gianni Morandi a cantare il suo Bologna, Nilla Pizzi ultras del Toro e l’Equipe 84 a tifare Modena…
C’è spazio per la Rita Pavone della “Partita di pallone”, per i dischi in onore di Maradona, per un Paolo Rossi in piena squalifica per scandalo scommesse che canta “Domenica alle tre”, per la “Da Da Da” del Trio che ai Mondiali ’82 muta in “Son tutti figli di Bearzot”, per giungere alle “Notti magiche” (che sfiga!) e molto altro.
Personalmente ho molto apprezzato l’inno ufficiale del Bari con intervista di Ezio Luzi all’allora presidente Matarrese (ritratto in copertina mentre passeggia per il campo spelacchiato con le mani in tasca), un “Canto Rossonero” inciso da Umberto Smaila (ma al Milan ha pensato anche Jannacci), un Ciccio Graziani con vestiti oversize che da una stradina di quartiere canta “Che t’ha fatto sta Roma”, senza dimenticare Lando Fiorini, la cui copertina di “Forza Roma” riserva una soluzione grafica insolitamente elegante.
Ah, la copertina del libro è tratta da un disco del Cagliari! Per qualsiasi squadra teniate, è un cult.