La Fondazione Toscanini tra presente e futuro

A 50 anni dal primo concerto della compagine orchestrale con sede a Parma intervistiamo il presidente Paolo Pinamonti e il direttore artistico Ruben Jais

Filarmonica Arturo Toscanini (foto Luca Pezzani)
Filarmonica Arturo Toscanini (foto Luca Pezzani)
Articolo
classica

Il prossimo 10 maggio si celebrano i 50 anni dal primo concerto della compagine orchestrale che porta il nome di Arturo Toscanini, personalità universalmente riconosciuta tra i fondatori della moderna figura del direttore d’orchestra che condivide con l’istituzione a lui intitolata le proprie radici in una terra ricca di tradizioni musicali qual è quella emiliano-romagnola. All’Auditorium Paganini di Parma, quindi, sabato 10 maggio si festeggia l’orchestra nata appunto il 10 maggio 1975 con il primo concerto dell’allora Orchestra Sinfonica dell’Emilia-Romagna (OSER) – in seguito diventata Filarmonica Toscanini – grazie a un evento speciale che vede sul podio Christoph Eschenbach, tra i massimi direttori in attività e allievo di Herbert von Karajan e Georg Szell.

Filarmonica Arturo Toscanini (foto Luca Pezzani)
Filarmonica Arturo Toscanini (foto Luca Pezzani)

Ma le iniziative poste in essere dalla Fondazione che governa e amministra le diverse attività della compagine orchestrale emiliano-romagnola non si limitano alla stagione concertistica che ospita il concerto celebrativo del cinquantenario di attività, ma abbracciano differenti ambiti che spaziano dalle attività di servizio presso i teatri di tradizione della Regione Emilia-Romagna al nuovo incarico a Kent Nagano, dai progetti didattici nelle scuole al programma di sviluppo e inclusione sociale “Community Music”, fino ad arrivare alla nuova Academy di alta specializzazione e alla quarta edizione “ufficiale” del Festival Toscanini, manifestazione quest’ultima che si svolgerà dal 14 giugno al 9 luglio 2025.

In vista del concerto che celebra il mezzo secolo di attività e per delineare le prospettive delle diverse iniziative della Fondazione Toscanini abbiamo fatto quattro chiacchiere con il presidente Paolo Pinamonti e con il sovrintendente e direttore artistico Ruben Jais.

Paolo Pinamonti (foto Luca Pezzani)
Paolo Pinamonti (foto Luca Pezzani)

Pinamonti, lei è alla presidenza di questa fondazione dal luglio 2023: a distanza di qualche anno come valuta l’attività della Toscanini, anche in vista dell’importante traguardo rappresentato dal cinquantenario dal primo concerto dell’orchestra?

«Sono molto felice che questa nostra orchestra abbia raggiunto un traguardo così importante, frutto di un percorso che ha visto la nostra realtà crescere di decennio in decennio e trasformarsi di una istituzione culturae che oggi riesce a coniugare produzione musicale di qualità e attività dedicate al mondo della scuola e alla formazione delle nuove generazioni di musicisti e di pubblico. Un’orchestra, una realtà musicale come la nostra che porta il nome di Toscanini deve avere l’obiettivo di fare cultura nell’accezione più ampia e attuale del termine, seguendo l’esempio del grande musicista nato a Parma e che contribuì, con la sua personalità attenta a un repertorio innovativo e alle nuove tecnologie dell’epoca tra le quali la radio, a creare una nuova figura di direttore d’orchestra e, più in generale, una nuova modalità nel fruire la musica classica».

Toscanini Academy - NEXT
Toscanini Academy - NEXT

Uno scenario, quello attuale, che vede la vostra fondazione impegnata su più fronti, con al centro l’attività concertistica della Filarmonica…

«Si tratta di una programmazione complessa, che riguarda certamente l’attività concertistica della Filarmonica, ma che comprende anche il percorso della Next, declinazione giovanile e stilisticamente più dinamica e trasversale della nostra formazione orchestrale, oltre alle attività legate alla nuova Toscanini Academy, iniziativa dedicata ai giovani musicisti, al programma di sviluppo e inclusione sociale denominato Community Music e tanto altro. La nostra oggi è una realtà capace di coniugare le funzioni istituzionali che competono alla nostra natura regionale – mettendo a valore le relazioni con la Regione, le Provincie e i Comuni con i quali siamo chiamati a collaborare e con gli sponsor privati che costituiscono un fondamentale sostegno alle nostre attività – con le produzioni di eccellenza che intendono valorizzare sia la valenza artistica dei maestri che compongono la nostra orchestra filarmonica, sia il patrimonio culturale espresso dal nostro territorio di riferimento. In questa prospettiva, appuntamenti come quello rappresentato dal concerto del prossimo 10 maggio, nel quale celebriamo i 50 anni di attività con un maestro della direzione qual è Christoph Eschenbach, o l’edizione 2025 del Festival Toscanini, con un programma articolato e diffuso sul territorio, rappresentano l’evidenza concreta dello spirito e dei valori che animano la nostra attività odierna e le nostre prospettive future».

Ruben Jais (foto Luca Pezzani)
Ruben Jais (foto Luca Pezzani)

Un panorama i cui dettagli proviamo a mettere a fuoco con Ruben Jais, sovrintendente e direttore artistico arrivato alla Fondazione Toscanini qualche mese dopo il presidente Pinamonti: nominato ufficialmente a fine novembre 2023, Jais si è insediato operativamente nelle sue funzioni dal gennaio 2024.

Dopo un anno e qualche mese dall’avvio del suo impegno a Parma, come descrive il suo lavoro e le prospettive della Filarmonica Toscanini, anche alla luce del nuovo incarico a Kent Nagano?

«Al mio arrivo ho trovato sicuramente una compagine orchestrale solida, animata da una professionalità e da una qualità generata da un lungo percorso di crescita e di consolidamento, che vede per esempio il tassello più recente nel grande lavoro, soprattutto sugli archi, portato a compimento da Enrico Onofri, un maestro e un professionista al quale va tutta la nostra gratitudine. Oggi la prospettiva di crescita futura, oltre ad altre collaborazioni in essere in avvio, è legata in modo particolare al progetto condiviso con il maestro Kent Nagano, con il quale abbiamo pensato a un percorso pluriennale che parte dalla prossima stagione 2025/2026 ma che si dispiega fino al 2028. Si tratta di un progetto che vedrà Nagano impegnato in un lavoro pensato specificamente per la nostra Filarmonica, articolato su un repertorio che dal Settecento di Mozart arriverà al Novecento e al panorama contemporaneo, mettendo a valore l’estrema duttilità che contraddistingue la personalità di questo grande maestro della direzione d’orchestra del nostro tempo».

Ruben Jais e Kent Nagano
Ruben Jais e Kent Nagano

Il rapporto tra Nagano e la Filarmonica Toscanini è partito solo la corsa estate…

«In effetti è vero, è bastato un concerto, tenuto nel luglio 2024 in Piazza Duomo a Parma, per creare un legame speciale tra Nagano e la nostra orchestra. Abbiamo subito riconosciuto una profonda sintonia artistica, che ci ha ispirato a immaginare un percorso condiviso. Per il maestro Nagano abbiamo scelto un ruolo originale – quello di Principal Artistic Partner – che potesse rappresentare l’essenza di questa collaborazione che immaginiamo dinamica, flessibile e proiettata al futuro. Siamo certi che insieme potremo esplorare nuovi orizzonti creativi e rafforzare ulteriormente il ruolo della Filarmonica Toscanini sulla scena musicale internazionale».

Kent Nagano – Filarmonica Arturo Toscanini (foto Luca Pezzani)
Kent Nagano – Filarmonica Arturo Toscanini (foto Luca Pezzani)

E poi c’è il Festival Toscanini 2025, la quarta edizione diciamo così “ufficiale” dopo la numero “zero” del 2021, anno ancora condizionato dalle conseguenze della pandemia…

«Vero, ma prima c’è l’importante appuntamento del 10 maggio, con la celebrazione dei 50 anni dal primo concerto della nostra orchestra, per il quale siamo orgogliosi di ospitare una bacchetta prestigiosa come quella di Christoph Eschenbach. Venendo ora alla sua domanda, il 14 giugno inauguriamo l’edizione 2025 del Festival Toscanini, con appuntamenti a Parma e in altri luoghi della provincia e con il concerto finale, come di consueto, in Piazza Duomo il 9 luglio con la Filarmonica Toscanini guidata da Kristjan Järvi. Una manifestazione, questa, che in un certo senso rappresenta e condensa le diverse anime della nostra fondazione. In sostanza abbiamo cercato di creare nuove occasioni per la Filarmonica Toscanini di spaziare nel repertorio con le potenzialità culturali riflesse dal mito stesso di Arturo Toscanini. Il programma toscaniniano del concerto di apertura, dedicato in particolare alle wagneriane Sinfonie dai Maestri Cantori e dall’Olandese volante insieme a Till Eulenspiegel lustighe Streiche e Also sprach Zarathustra di Strauss, sarà preceduto nel pomeriggio dello stesso giorno da una tavola rotonda sul tema “Strauss e Toscanini”».

«Il Festival Toscanini 2025 rappresenta e condensa le diverse anime della nostra fondazione».

«Alla ricchezza delle proposte, che fin dal 2022 ha caratterizzato questa manifestazione con concerti della Filarmonica Toscanini e di diverse formazioni cameristiche, quest’anno si aggiunge la presenza della Toscanini Academy Big Band, compagine tra le protagoniste nel nuovo percorso formativo promosso dalla nostra realtà e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, che il 18 giugno suonerà in Piazzale San Francesco, di fronte alla Casa della Musica di Parma. Luogo, questo, che ospiterà inoltre sia il concerto inaugurale sia quello del 21 giugno in occasione della Festa della Musica: nel primo la Filarmonica sarà diretta da Riccardo Frizza impegnato in un programma con pagine di Mendelssohn, Haydn e Beethoven, mentre nel secondo appuntamento la direzione sarà affidata ad Hannah von Wiehler per un programma mendelssohniano. Il cartellone vede anche la presenza dell’Ensemble della Filarmonica impegnato il 1° luglio con musiche di Ravel e Debussy alla Casa della Musica, mentre ancora la Toscanini Academy il 27 e il 29 giugno terrà due concerti in collaborazione con il Conservatorio Boito. Un programma vasto, insomma, quello che abbiamo pensato per la nostra Fondazione, che guarda al futuro ispirandosi alla figura di Arturo Toscanini e al suo spirito rigoroso e, al tempo stesso, innovatore che ci ha lasciato quale impegnativa e feconda eredità».

Toscanini Academy – BIG BAND
Toscanini Academy – BIG BAND

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