La notte degli Oscar che verrà ricordata per la "beffa" a La La Land, premiato per errore come Miglior film e rimasto fermo a sole 6 statuette (a fronte del record di 14 nomination), ha visto comunque il film di Damien Chazelle trionfare nelle categorie musicali.
La statuetta per la miglior colonna sonora è andata a Justin Hurwitz, annunciato fra i favoriti nonostante molti addetti ai lavori e critici avessero espresso dubbi sul valore della sua musica (ad esempio, Stefano Zenni su queste pagine) e nonostante la giovane età (è nato nel 1985, ed è coetaneo del regista).
A parte alcune prove come sceneggiatore (anche di una puntata dei Simpsons), Hurwitz ha per ora firmato unicamente le colonne sonore di Chazelle, fra cui quella di Whiplash nel 2014. Vince in un anno di outsider, di – per così dire – non-professionisti della colonna sonora hollywoodiana: con l'eccezione di Thomas Newman, candidato per Passengers e alla quattordicesima nomination (nessuna vittoria per il cugino di Randy Newman!) gli altri candidati erano la coppia "neoclassica" Dustin O'Halloran e Hauschka per Lion, Nicholas Britell per Moonlight, Mica Levi (alias Micachu & The Shapes) per Jackie.
Hurwitz si è aggiudicato anche la statuetta per la migliore canzone, "City of Stars", ovviamente da La La Land, composta insieme a Benj Pasek e Justin Paul. I tre erano candidati anche per un altro brano del film, "Audition (The Fools Who Dream)", e si sono imposti su Justin Timberlake (la sua "Can't Stop the Feeling!" era inclusa nella colonna sonora del cartoon Trolls, su Sting (insieme a J. Ralph) per "The Empty Chair" (da Jim: The James Foley Story) e Lin-Manuel Miranda per "How Far I'll Go", da Oceania.