Dopo la classifica del meglio del pop 2018, ecco la best of black del giornale della musica. Hip hop, spoken poetry, R&B, trap, soul e quant'altro: i 10 album black dell'anno che sta finendo.
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1. Tierra Whack, Whack World, Thierra Wack
Ventidue anni, una che per tirare avanti fa la portinaia, e realizza un disco di 15 canzoni da un minuto l’una, accompagnate da altrettanti video, collegati l’uno all’altro. Operazione geniale, Spotify + Instagram, hip hop, trap e R’n’B.
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2. Noname, Room 25, Noname
Tra spoken word poetry e hip hop, Fatimah Warner mette in musica la sua nuova consciousness: afrofuturismo, nu soul, jazz e Blaxpoitation. Quando l’attesa si sposa col risultato.
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3. Earl Sweatshirt, Some Rap Songs, Tan Cressida/Columbia
Il kid è tornato, Some Rap Songs è un disco sporco, apparentemente poco curato, ma che contiene sample e loop da paura, e poi c’è lui, uno dei migliori rapper in circolazione.
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4. Janelle Monàe, Dirty Computer, Bad Boy Records
Il terzo lavoro della talentuosa musicista del Kansas è un concept album nel corso del quale l’Uomo è visto come un computer, con i pregi e i difetti di questo device. Compaiono anche Brian Wilson, Grimes e Pharrell Williams.
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5. Lonnie Holley, MYTH, Jagjaguwar
Anche per lui si tratta del terzo lavoro, un album arrabbiato ma aperto alla speranza, un brodino caldo e amorevole per la disincantata anima americana. I Woke Up in a Fucked-Up America è una delle canzoni dell’anno.
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6. Pusha T, Daytona, Def Jam Recordings
Prodotto da Kanye West, Pusha T realizza il suo miglior lavoro: sette canzoni per un totale di ventun minuti, storie di spaccio e di paura, una fotografia impietosa della luxury of time.
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7. Cardi B, Invasion of Privacy, Atlantic/KSR
Dallo strip club a sei nomination al Grammy: non si può dire che il 2018 non abbia cambiato la vita di Belcalis Almanzar - alias Cardi B. Un successo meritato, il suo, ottenuto con un duro lavoro e questo disco è tra i più divertenti e caustici dell’anno.
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8. Playboi Carti, Die Lit, Interscope Records
Ecco la trap di Atlanta al suo meglio, grazie al giovane Jordan Terrell Carter e al suo mumble rap, più interessato al flow che ai contenuti. Prendere o lasciare, tertium non datur.
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9. JP Bimeni & The Black Belts, Free Me, Tucxone Records
Esule del Benin, residente in Inghilterra ma con forti legami con la Spagna, Bimeni realizza l’album Rhythm & Blues dell’anno. Un disco vecchio stile, di quelli che si producevano a Memphis, quel deep soul a cui è inutile resistere.
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10. Cupcakke, Ephorize, Cupcakke
Ben due album per lei quest’anno (il secondo è Eden, uscito il mese scorso); paladina del movimento LGBT, nota per i suoi testi ipersessuali, questa volta Elizabeth Eden Harris realizza un disco molto curato, prodotto in maniera impeccabile, con testi più orientati alla legittimazione delle donne all’interno di una società principalmente maschile.