Carla Morrison
Amor Supremo
Cosmica
Quando Déjenme Llorar uscì nel 2012, fummo subito tra i suoi ammiratori più convinti. Era il secondo album di Carla Morrison, cantautrice originaria di Tecate, Baja California, in Messico. Nelle 14 tracce non c'erano melodie mariachi, Latin pop o qualsiasi stereotipo sonoro che vi evocano quei luoghi, ma in compenso deliziose (e malinconiche) atmosfere in bilico tra l'indie-pop, l'indie-folk e il suono di artiste come Joni Mitchell. Il tutto era reso ancor più prezioso dai suoi testi su amore e disamore, cantati con una bella voce emozionata, accompagnata dalla chitarra (soprattutto acustica) e da arrangiamenti mai sopra le righe. Anzi, se ve li eravate persi, recuperate pezzi come "Apague Mi Mente", "Me Encante", "Tu Orgullo" e "Disfruto" e capirete subito il perché del nostro entusiasmo. Se qualche mese dopo ci stupimmo della vittoria di due Latin Grammy (Best Alternative Music Album e Best Alternative Song), il motivo non era la bravura della nostra Carla ma il fatto che un album raffinato e apparentemente un po' di nicchia avesse avuto un successo popolare così grande.
Per registrare i brani di Amor Supremo, composti con calma durante il tour di Déjenme Llorar, è tornata dalle sue parti e per otto mesi ha lavorato in una casa in affitto nella calma e nel sole di Playas de Tijuana con due brillanti produttori, Jandro e Demian Jiménez, e un gruppo di fidati musicisti, alla ricerca di nuove sonorità. Il risultato è fondamentalmente scuro, quasi notturno, al limite del dream pop, con parole dove il dolore sembra essere affrontato con maturità e consapevolezza. Prevalgono il riverbero e i suoni elettronici del synth, mentre l'essenzialità è abbandonata per atmosfere ricche (dove può apparire anche l'organo da chiesa, come in "Un Beso"), spesso caratterizzate da crescendo drammatici, ma non pretestuosi o teatrali. «Definitivamente es un disco mucho más atmosférico» ha dichiarato in un'intervista, e non possiamo non condividere.
Forse ha ragione anche chi ha tirato in ballo le colonne sonore dei film di David Lynch (intendevano parlare della Julee Cruise dei tempi di Twin Peaks?) o chi ha parlato di una versione in spagnolo di Lana Del Rey o della Björk di Homogenic. In ogni caso, anche se continuiamo a preferire Déjenme Llorar, non possiamo non consigliarvi anche questo Amor Supremo, un album alla fine squisitamente autunnale nonostante sia nato sotto il sole delle spiagge messicane. Ascoltate brani come "Un Beso", "Flor Que Nunca Fui", "Azúcar Morena" o "Cercanía" e scoprirete che le emozioni che li hanno ispirati vengono trasmesse senza bisogno di traduzione.