Esistono musiciste e musicisti che fanno parte del DNA di una cultura popolare, senza magari che il loro nome sia particolarmente ricordato o talvolta nemmeno conosciuto.
Autori di sigle tv, di jingle pubblicitari, di canzoni portate al successo da altre voci, creatori e creatrici di parole e suoni che abbiamo ascoltato e cantato innumerevoli volte di più dei capolavori che - a pieno titolo - fanno parte della nostra identità di fruitori di musica.
Tra questi certamente il Maestro Bruno Canfora merita un posto d’onore, grazie a una carriera che ha spaziato tra la composizione, l’arrangiamento e la direzione d’orchestra dai primi anni Cinquanta. Vero che, a differenza di altri autori, il suo volto - simpatico e classicamente caratterizzato dagli immancabili baffoni e occhiali con la montatura nera - è stato popolare per il pubblico televisivo accanto a Mina negli anni Sessanta e in alcuni musicarelli del periodo (cose che si recuperano anche su YouTube), ma è anche altrettanto vero che il pubblico televisivo di quegli anni è ormai quello di 60 anni fa e non è così automatico che una persona più giovane risponda a botta sicura alla domanda: chi ha scritto “Il ballo del mattone” di Rita Pavone?
Ma anche “Stasera mi butto” di Rocky Roberts, il “Da-da-umpa” delle Kessler e molti classici di Mina, da “Brava” a “Vorrei che fosse amore”, senza contare le tante colonne sonore per il cinema italiano più popolare e centinaia di altre musiche, tra cui (ne avevamo parlato qui) una canzone veneziana percepita come tradizionale e usata dai tifosi di calcio.
Alla figura di Canfora, in occasione del centenario della sua nascita, l’etichetta Four Flies dedica una serie di importanti pubblicazioni (prevalentemente digitali o in 45 giri), che ne esplorano il repertorio meno conosciuto, anche perché mai pubblicato precedentemente su disco.
Il ritrovamento di una cinquantina di nastri nell'archivio della famiglia Canfora, accuratamente digitalizzati, restaurati e rimasterizzati dall’etichetta romana, ha consentito questa operazione, che oltre al doveroso omaggio sembra piuttosto ghiotta per appassionate e appassionati di colonne sonore, rarità e library music.
Si parte con un singolo digitale contenente due preziosissimi provini originariamente pensati per Mina, in cui Canfora canta i testi del grande paroliere Giorgio Calabrese, accompagnandosi al pianoforte. I brani sono “Disamore”, sviluppato da un tema del film La banda del trucido, e “Si o no”.
L’altra pubblicazione attualmente disponibile è Romantica, una raccolta di 15 brani inediti composti per la televisione e registrati negli anni Sessanta da Canfora con la sua Orchestra, un’orchestra in cui il musicista metteva molto jazz, suo amore giovanile.
Per i prossimi mesi sono già annunciate le colonne sonore di Nel Giorno del Signore, la stuzzicante raccolta di sigle, balletti e musical Stage & Screen, quella di temi spy-story/commedia Spy Game e quella di library radio-televisiva Sound Sketches, nonché un 45 giri con i temi del film La banda del trucido.
Un’occasione, più che meritata, per riscoprire una parte della nostra cultura popolare musicale.