Siamo stati raggiunti dalla notizia della scomparsa di Keith Levene, con Mick Jones e Paul Simonon membro fondatore dei Clash prima di dare vita ai Public Image Limited (PIL) con John Lydon e Jah Wobble. Levene aveva 65 anni e da tempo gli era stato diagnosticato un cancro al fegato, probabile conseguenza di una lunga e ostinata tossicodipendenza.
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Non ci sono dubbi che Keith Levene sia stato uno dei più innovativi, temerari e influenti chitarristi di tutti i tempi (sul suo riff nel brano “Public Image” The Edge ci ha costruito una carriera).
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Il suo desiderio era quello di creare un nuovo paradigma musicale e con collaboratori determinati come Lydon e Wobble riuscì a realizzarlo. Il suo lavoro chitarristico nei nove minuti di “Theme”, il brano d’apertura del primo disco dei PIL, definì un nuovo significato di “musica alternativa”. Il successivo Metal Box, a distanza di 43 anni dalla sua pubblicazione, rimane una pietra miliare del post-punk, un album che con la contaminazione con nuove forme inventive di dub, free-jazz e musica classica riuscì a entrare nella Top 20. Nell’album del 1981 The Flowers of Romance, l’ultimo a vedere la sua presenza, Levene suonò il sintetizzatore.
«Il suo stile chitarristico era spettacolare, lui riuscì a esplorare le possibilità di cosa si può fare con la chitarra – John Frusciante, Red Hot Chili Peppers
Citando un estratto di un articolo comparso sulla webzine The Quietus, «Levene è stato uno degli architetti del suono del post-punk, lo stile della sua chitarra ha occupato uno spazio tra l’abrasione spigolosa e l’opulenza pop».
«Ho collaborato con Keith Levene ma non quanto avrei voluto, a causa dei suoi problemi con l’eroina. Mi piacevano il suo stile chitarristico e le cose che faceva, ma lavorare con lui era troppo faticoso» – Adrian Sherwood durante un’intervista concessami nel 2015
Ecco allora 10 brani per riscoprire Keith Levene e la sua chitarra.
1. The Clash – What’s My Name (1978)
Unico brano del primo album dei Clash in cui compare anche la firma di Levene, già uscito dal gruppo. Riff assassino per uno degli episodi migliori di quel disco.
2. PIL – Public Image (1978)
È il 13 ottobre 1978 e nasce il post-punk: il megabass di Jah Wobble mena la danza, Levene trova un lavoro per The Edge e Lydon sciamaneggia «Public image you got what you wanted / Public image belongs to me / It's my entrance / My own creation / My grand finale / My goodbye».
3. PIL – Theme (1978)
Brano d’apertura del loro primo album e all’epoca si capì che la musica stava cambiando, anzi era già cambiata. Questo video è una chicca: frammenti di prove e la versione suonata dal vivo, il tutto ripreso da Don Letts. La chitarra di Levene è stratosferica.
4. PIL – Poptones / Careering (1979)
Due brani in versione live da Metal Box, album dalla confezione dispendiosa che creò non pochi problemi economici al gruppo. Testi inquietanti mentre «la cassetta suonava canzoni pop».
5. PIL – Radio 4 (1979)
«Questo pezzo è uno dei miei favoriti del periodo al termine degli anni 70. Solo Keith e Jah Wobble con rari colpetti di piatti. Una melodia degna di Vaughn Williams». Così Jon Savage, uno dei più stimati critici musicali inglesi.
6. PIL – Death Disco (1979)
Ancora un estratto da Metal Box, album conosciuto anche come Second Edition. Qui il gruppo è in versione televisiva, ospite addirittura di Top of the Pops, dove presenta la propria versione de “Il Lago dei Cigni”.
7. Vivien Goldman – Launderette (1981)
La giornalista entra in contatto con i PIL mentro stanno registrando The Flowers of Romance, il loro terzo album in studio. È l’occasione per registrare due brani, “Launderette” e “Private Armies”: quest’ultima finirà sotto le sapienti mani di Adrian Sherwood per un trattamento dub di alta scuola che diventerà un singolo dei New Age Steppers. Qui Levene suona sia la chitarra sia il basso.
8. PIL – Flowers of Romance (1981)
The Flowers of Romance, proprio come il mitico gruppo che non si esibì mai dal vivo e non incise manco un brano, in cui, a vario titolo, passarono Palmolive, Viv Albertine, Sid Vicious, Marco Pirroni e lo stesso Levene. Una leggenda insomma, giustamente ricordata e omaggiata da Lydon e Levene.
9. PIL – Phenagen (1981)
Forse il miglior episodio del terzo album, coi suoi sapori giapponesi e mediorientali. All’inzio del brano suona il dulcimer. Phenagen è una pastiglia per dormire.
10.The Clash – 6 unrecorded tracks (1976)
Torniamo da dove siamo partiti, chiudiamo il cerchio: è il 5 settembre 1976, il locale è la Roundhouse a Camden, questo è il quinto concerto dei Clash, l’ultimo con la formazione a cinque comprendente Keith Levene. Sì, lui, Keith Levene, chitarrista.